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Attualità venerdì 09 febbraio 2024 ore 08:30

Calano negozi ma regge il centro, "Senza aiuti è dura"

Il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa, Pieragnoli

I dati dell'Osservatorio sulle imprese di Confcommercio delineano un trend negativo dal 2012 a oggi. Pieragnoli: "Lasciati soli dalla politica"



PISA — Un quarto delle attività presenti nel 2012 a Pisa, in poco più di 10 anni, è scomparso. Si tratta di ben 304 negozi al dettaglio chiusi, con una media di 28 attività chiuse all'anno. Un trend negativo anche per le attività ambulanti, che hanno registrato un calo del 38% dal 2012 al 2023, e per la media e grande distribuzione, in diminuzione addirittura del 40%.

È un quadro con più di un'ombra quello tracciato dall'Osservatorio sulla demografia d'impresa delle città italiane realizzato a livello nazionale da Confcommercio, con il contributo del Centro Studi delle Camere di Commercio "Tagliacarne", che ha fornito i dati sui quali si è sviluppato lo studio.

"Non possiamo essere lasciati soli ad affrontare quel virus cronico che attacca le nostre città e che prende il nome di desertificazione - ha detto il direttore di Confcommercio Provincia di Pisa, Federico Pieragnoli - purtroppo, questi dati non ci sorprendono affatto: siamo di fronte al conclamato fallimento della politica, che ci ha lasciati soli a combattere contro le grandi piattaforme globali dell'online, che non pagano tasse e impoveriscono città".

Non solo notizie negative, però: a Pisa, infatti, il centro storico regge l'onda d'urto mantenendo invariato il suo numero di imprese con 132 attività di commercio al dettaglio registrate. Al contempo, aumentano alberghi e servizi di alloggio e tiene la ristorazione che, pur perdendo il 12% in centro storico dal 2019, vede il 10% delle attività in più rispetto al 2012.

"Il commercio di vicinato, contrariamente ad altre realtà produttive del nostro Paese, che prendono fiumi di soldi statali, delocalizzano e licenziano le persone, non riceve aiuti e sostegni, e di fronte alle cosiddette liberalizzazioni selvagge e senza regole, non possono che soccombere - ha aggiunto - Pisa conferma che le maggiori criticità si registrano soprattutto in periferia, mentre almeno quantitativamente il centro storico tiene, anche se complessivamente la riduzione del commercio al dettaglio segna un arretramento del 24% rispetto al 2012, con una diminuzione del 21% dei negozi tradizionali".

"Drammatica la situazione del commercio ambulante, con un calo che arriva sino al 50% - ha concluso Pieragnoli - mentre a risollevare le sorti si conferma il comparto turistico e dell'accoglienza, con tendenze in crescita di lungo corso, anche se il comparto dei bar mostra una progressiva flessione. Senza aiuti e sostegni concreti, le insegne delle nostre città sono destinate a spegnersi definitivamente".


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