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Cronaca lunedì 12 novembre 2018 ore 14:54

Sotto sfratto a 86 anni

Ennesimo rinvio per una vicenda che si trascina da tempo. L'Unione Inquilini chiede una responsabilità maggiore da parte di tutti i soggetti



PISA — Ancora un rinvio nella vicenda di una 86enne sotto sfratto a Pisa. Una finita locazione in via Santa Maria arrivata addirittura al tredicesimo accesso e che ancora non ha trovato soluzione. 

La situazione è seguita dall'Unione Inquilini, il cui segretario Claudio Lazzeri ha raccontato la vicenda in questa nota diffusa alla stampa:

"M.G.A. ha 86 anni e ne vive da 60 in un appartamento al piano terra di via Santa Marta. Fino a 15 giorni fa viveva con la sorella invalida che è deceduta. Ha una pensione sociale e non ha possibilità di prendere in locazione un appartamento privato. Ha due figli. Uno (anch'esso invalido) che vive a Pisa e l'altra in Umbria. Entrambi hanno situazioni familiari molto complicate che non gli permettono di prendere con loro la signora.
Stamani allo sfratto erano presenti il sottoscritto, l'avvocato del proprietario, l'Ufficiale Giudiziario e due agenti della Polizia. Nessuno per i servizi sociali.Sono riuscito a far rinviare un'ultima volta l'esecuzione dello sfratto al 12 dicembre 2018, facendo presente che la signora non poteva essere sfrattata a seguito della sua età e del suo stato di salute.Ma tra un mese sarà difficile trovare altre scuse ...
Ormai è noto per gli operatori del settore che il personale dei Servizi sociali non partecipa più alle esecuzioni, nemmeno in presenza di minori, invalidi o anziani. Nonostante ci siano bambini o persone anziane la prassi seguita da qualche anno dai Servizi sociali è quella di trovare una soluzione temporanea quando le famiglie sono con le valigie in via Saragat (sede del Servizio). Questo comporta che ad assistere le emergenze come quelle di stamani ci si debba trovare il sottoscritto che, seppur lo faccia con competenza e passione, non ha un titolo di studio che gli consenta di comprendere lo stato psicologico delle persone sotto sfratto.E lo sfratto è un trauma. Per tutti, figuriamoci per i bambini o gli anziani che devono lasciare casa con le valige e recarsi in una sala d'aspetto in attesa del primo B&B disponibile!
"



"A Pisa ci sono 250 alloggi popolari sfitti - racconta ancora Lazzeri - In quest'ottica chiedo alla nuova amministrazione un segnale di rottura con la precedente:
I servizi sociali devono tornare ad essere gli attori protagonisti delle esecuzioni degli sfratti, soprattutto in presenza di soggetti deboli.

Una quota delle case popolari deve essere adibita ad alloggi d'emergenza per gli sfrattati, ponendo fine al vergognoso sperpero di denaro pubblico necessario al pagamento dei B&B.

L'assessorato alla casa deve organizzare tavoli di concertazione tra gli inquilini e i proprietari al fine di trovare insieme delle soluzioni risolutive alla problematica.

Solo in questo modo l'inquilino (che vive la drammaticità di uno sfratto) avrà la possibilità di riappropriarsi di una vita dignitosa ed il proprietario (che per propri motivi pretende la restituzione dell'alloggio) recuperare l'alloggio che pretende anche da diversi anni."

E stamani una situazione analoga si è ripetuta nel quartiere del Cep, dove, in Via Pierin del Vaga, era previsto lo sfratto esecutivo di Gloria, lavoratrice dipendente pubblica in situazione di grave difficoltà economica.

 I militanti di Potere al Popolo Pisa e dell’Unione Sindacale di Base hanno bloccato il suo sfratto, dopo una trattativa, che ha portato a un rinvio di quattro mesi dell'esecuzione.

"Questo succede in una città dove solo nel 2017 - secondo i dati del ministero dell'Interno - sono stati emessi 104 provvedimenti di sfratto, che diventano 384 prendendo in esame l'intera provincia", dicono da Pap.

"La questione della casa è una vera e propria emergenza sociale, a Pisa e in Toscana: aumento esponenziale delle richieste di alloggi Erp, 1.900 case popolari non assegnate, aumento del 15,5% degli sfratti, quasi tutti per morosità incolpevole, con una media superiore a quella nazionale, 15 famiglie su 1000 che chiedono contributi all’affitto.

A Pisa altri centinaia di sfratti sono alle porte, nonostante le oltre alle 280 case popolari lasciate vuote, un patrimonio pubblico enorme abbandonato e in fase di privatizzazione, più di 4.000 alloggi privati sfitti."


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