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Attualità venerdì 21 ottobre 2016 ore 09:54

Infermieri del 118 in rivolta

“Manca tutto, serve riorganizzazione complessiva”. Il sindacato Nursind: “Sistema di emergenza al limite della legge, da Firenze soluzioni inadeguate”



LIVORNO — “Manca tutto, dai mezzi al personale sanitario: per la centrale 118 di Pisa e Livorno serve una riorganizzazione complessiva in grado di garantire i parametri di sicurezza a norma di legge”. Il sindacato autonomo degli infermieri Nursind si inserisce così nel dibattito in corso in questi giorni a proposito delle lacune del sistema di emergenza, messe in evidenza dal processo di fusione tra le due centrali del 118. “Non basta provvedere a qualche medico in più”, tuona il segretario territoriale di Pisa Daniele Carbocci.

“Da anni – prosegue il segretario Nursind – denunciamo la precarietà del servizio 118 sia nella zona livornese che in quella pisana. E la fusione delle due realtà non fa altro che acuire le criticità”. “Ad oggi – aggiunge l’omologa di Livorno Michela Cavallin – a Livorno, terza città della Toscana per popolazione, ci sono solo tre medici attivi nelle ore diurne e due in quelle notturne, nessun infermiere sul territorio per gestire patologie di media intensità. Non va meglio a Pisa, dove sulle ambulanze, insieme ai volontari, ci sono solo due medici. Un numero insufficiente a rispondere al fabbisogno della città”.

“La situazione ha del paradossale – sottolineano i segretari Nursind – in quanto i piani regionali parlano del potenziamento della figura dell’infermiere nel sistema delle emergenze. Eppure nel momento in cui si va a riorganizzare il servizio, con la fusione delle due centrali, non si pensa minimamente ad incrementare mezzi o personale sanitario”.

“Chiediamo quanto meno che il territorio regionale sia trattato in maniera omogenea: ci sono centrali, come quelle di Empoli-Pistoia, che hanno a disposizione automediche, ambulanze e personale sanitario di supporto, mentre a Livorno la Regione non prevede neanche l’introduzione di un’automedica”.

“Il costante deficit di personale infermieristico, inoltre, fa sì che al 118 sia di Pisa che di Livorno risponda sempre un operatore tecnico anziché un infermiere. Una palese violazione delle norme di legge che la stessa Regione ha scritto”, conclude Carbocci.


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