"Terra", una mostra tra pinacoteca e gipsoteca

Le opere di Monica Mariniello uniscono Pisa e Volterra con un richiamo sul rapporto tra gli esseri viventi che popolano il nostro pianeta

VOLTERRA-PISA — Il progetto "Terra", che si svilupperà attraverso un percorso espositivo delle opere di Monica Mariniello, partirà sabato 30 Aprile e unirà Pisa e Volterra in un'unica mostra dislocata. Coinvolti, infatti, il Sistema museale dell'ateneo dell'università di Pisa e il Sistema Musei di Volterra.

Sabato, alle 18,30, si terrà l'inaugurazione alla Pinacoteca di Volterra, mentre martedì 3 Maggio alle 17,30 sarà la volta della prima pisana alla Gipsoteca di arte antica in piazza San Paolo all'Orto. Qui, inoltre, si terrà anche un'intervento del professor Fabio Dei, del dipartimento di Civiltà e Forme del Sapere. In entrambi i casi, le esposizioni saranno visitabili sino al 30 Giugno.

Inoltre, nell'ambito del progetto, martedì 10 Maggio alle 17, presso la Gipsoteca, interverrà Sergio Cortesini, storico dell’arte dell'università di Pisa, per un dialogo proprio con l'artista Monica Mariniello sui temi della mostra.

"Quando ero piccola ho passato lunghi pomeriggi a girare per la campagna toscana, spesso in siti etruschi - ha spiegato Mariniello - le tracce delle ruote dei carri nella pietra delle strade di una città sparita per sempre, i blocchi delle mura esterne, le tombe piene di silenzio e di aria fresca, i piccoli rombi di marmo bianco che corrono lungo un anfiteatro a cielo aperto, tutto questo si è scolpito nella mia memoria, mentre provavo con tutte le mie forze a far rivivere il rumore, i colori, le voci di una città che aveva conosciuto dei sogni di un futuro infinito, delle certezze di un domani uguale a ieri".

In mostra saranno presenti opere di due serie principali, Viaggiatori e Teatrum Mundi, insieme ad altri lavori significativi della produzione recente di Mariniello. I corpi dei Viaggiatori, figure umane in terracotta sul dorso di grandi animali, esprimono la forza che traggono dal loro sapersi accordare con le creature cui si affidano. Le teste di Teatrum Mundi, invece, forgiate in argilla con brevi sprazzi di colore, rimandano alla pluralità delle storie che si inscrivono sui volti umani.

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