Attualità sabato 08 agosto 2020 ore 12:40
Fondazione Maffi, i progetti di sviluppo
Parla il presidente della onlus, il pisano Franco Falorni. Nuove strutture sul territorio, i "Fratelli preziosi", l'apertura all'esterno
CECINA — Presidente Falorni, recentemente la Fondazione ha illustrato un piano di investimenti da dodici milioni di euro. Una cifra importante, destinata proprio alle strutture. Ci può spiegare nel dettaglio il progetto architettonico?
"Il progetto architettonico della Fondazione prevede la ristrutturazione e l’aggiunta di nuove strutture alle 7 Unità Operative già esistenti.
A Mezzana e a Rosignano verranno costruite nuove strutture in dialogo con quelle già presenti mentre a S. Pietro in Palazzi è stato individuato un nuovo spazio per a costruire un altro edificio.I nuovi spazi abitativi oltre che creare benessere in chi li abiterà saranno costruiti in modo da potenziare le relazione umane tra il dentro e il fuori, ossia tra i residenti “fratelli preziosi” e le loro famiglie, i loro amici, ma anche con la società civile che popola il territorio. Il nostro obiettivi è offrire “Nuovo spazio per migliorare la vita” come abbiamo detto e annunciato in un webinar che si può rivedere sul canale YouTube della Fondazione.
I "Fratelli preziosi", il rapporto col territorio, la ricerca della qualità nell'assistenza alla persona, formazione e coinvolgimento del personale, nove strutture da gestire e tanto altro ancora. Una mole di lavoro enorme, che portate avanti in che modo e soprattutto con che spirito?
"La Casa Cardinale Maffi cura e assiste più di 400 fratelli preziosi con l’intento di produrre una rivoluzione: promuovere la loro bellezza, cogliere il valore dei “fratelli preziosi”, per noi e per l’intera società, attraverso un processo di apertura, passando da fortini di difesa – e talvolta di isolamento e quasi di segregazione – in tende ricettive, in ambienti di accoglienza e sapienza umana, dove la fragilità diventa esperienza di vita, occasione per vedere il mondo con occhi più umani, in cui vivere momenti di verità e prossimità profonda. Si tratta di una sfida da cogliere prima di tutto al nostro interno e al contempo da proporre all’esterno. Familiari, amministratori, negozianti, responsabili usl, esponenti delle associazioni sono chiamati, e invitati, a vivere, insieme a noi, la prossimità con i nostri fratelli preziosi per stimolare la crescita comune".
Recentemente, anche in tempi di lockdown e sfruttando le possibilità che ci offre oggi la tecnologia, avete ospitato personalità importanti, discusso, approfondito, promosso momenti di confronto. Che peso date alla comunicazione? E quanto aiuta questa apertura anche nei confronti dei parenti dei "Fratelli preziosi"?
"La comunicazione per noi è importante. Lo è in quanto strumento di base per stabilire relazioni, sia all’interno che all’esterno. Nel nostro marchio abbiamo da qualche anno incluso la parola noi, un termine che ha senso solo nello scambio, nel dialogo, nella ricerca di autentiche relazioni umane, rispettose delle persone. In tempo di Coronavirus la Fondazione ha continuato a svolgere il proprio lavoro di cura e ha reso fruibile a tutti tramite il web il nostro cammino di rivoluzione. In tal senso “San Cerbone non si ferma” 4 webinar per riflettere è l’iniziativa promossa dalla Fondazione come evento di formazione e scambio tra operatori, responsabili, Asl, familiari e figure del mondo della cultura. Questi momenti servono prima di tutto per riflettere, poi per condividere e solo infine per cercare un approccio che sia sempre più attento e valorizzante verso i fratelli preziosi".
In conclusione, c'è un modo pratico per aiutare la Fondazione?
"Collegandosi al nostro sito si possono trovare tutti i riferimenti utili per sostenere con donazioni. Ne abbiamo bisogno, non lo nascondo. Un modo molto gradito per aiutarci è anche quello di venire a conoscere gli abitanti delle nostre case e toccare con mano i tanti progetti di qualità che stiamo portando avanti, come la bottega dei germogli, che produce oggetti unici in ceramica, o le attività agricole, che producono olio e ortaggi e prossimamente vino pregiato. E ringrazio fin da subito chi vorrà aiutarci".
Alessandro Turini
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