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Attualità martedì 06 ottobre 2015 ore 18:50

Aggressione al sindaco, parla il Pd regionale

"Non è certo con le minacce e la violenza che si può pensare di migliorare le cose o arrivare a trovare una soluzione"



PISA — "Di fronte a quanto accaduto in consiglio comunale a Pisa esprimo forte riprovazione. Non c'è protesta, neanche la più legittima, che possa tradursi in atteggiamenti violenti contro amministratori e danni a persone e cose. Episodi del genere non dovranno più accadere".   Con queste parole il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, condanna l'irruzione di un gruppo di bancarellai di piazza del Duomo durante la riunione dell'assemblea cittadina pisana.

"Al sindaco Filippeschi e alla giunta – continua Rossi – esprimo la mia vicinanza e solidarietà. Sono convinto che sapranno agire nell'interesse della città senza cedere ad alcuna intimidazione".

Sulla questione intervengono anche il capogruppo in consiglio regionale Leonardo Marras insieme ai consiglieri PD Antonio Mazzeo, Alessandra Nardini e Andrea Pieroni: “L’episodio di cui sono rimasti vittime il sindaco di Pisa Marco Filippeschi, l’assessore Giuseppe Forte e il presidente del consiglio comunale Ranieri Del Torto durante l’odierna seduta dell’assemblea è inqualificabile. Esprimiamo il nostro sdegno e la nostra più ferma e assoluta condanna per un gesto che niente ha a che fare con la democrazia e il senso di civiltà che deve stare alla base di ogni vertenza, anche la più dura”.

“Non esiste giustificazione alcuna nei confronti di chi si è reso protagonista di questo episodio – proseguono i consiglieri – e al sindaco, agli assessori e al presidente del consiglio comunale va tutta la nostra solidarietà. Nel merito della questione, oltre tutto, il percorso seguito dall’amministrazione risponde a quelli che sono gli indirizzi dettati dal governo e, come è stato più volte ripetuto, la sistemazione definitiva del mercato tale da non penalizzare le attività e mettere a rischio posti di lavoro non potrà che passare da una concertazione con gli stessi ambulanti. Ma sia chiaro: non è certo con le minacce e la violenza che si può pensare di migliorare le cose o arrivare a trovare una soluzione”.


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