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Politica mercoledì 08 luglio 2015 ore 12:20

Palazzo ex-telecom, "vendita al ribasso?"

Fondazione Pisa avrebbe presentato un'offerta di 5,2 milioni. Secondo M5s, Sel e Una Città in Comune - Prc serve la valutazione del Consiglio comunale



PISA — Fondazione Pisa sarebbe l'unica partecipante al Bando per la compravendita del Palazzo Ex- Telecom e avrebbe presentato un'offerta di 5,2 milioni, al ribasso del 16 per cento rispetto alla base d'asta, che è di 6,2 milioni di euro

Almeno secondo i capigruppo Elisabetta Zuccaro (Movimento 5 stelle), Ciccio Auletta (Una città in Comune - Prc) e Simonetta Ghezzani (Sinistra Ecologia Libertà), che precisano: "E' un'informazione che abbiamo ricevuto indirettamente da Cobas. Infatti, nonostante la nostra richiesta di rendere pubblici i documenti relativi al bando ai consiglieri comunali, ancora non ci è stato permesso di accedere alle informazioni relative al numero dei partecipanti e alle loro offerte".

Gli esponenti dicono però che in ambiente comunale giri la voce che Fondazione Pisa sia l'unica partecipante.

"Nel bando -commentano i consiglieri- si prevede la possibilità di offerte al ribasso sul prezzo d'asta purché d'importo non superiore al 20 per cento e in questa circostanza fi fa riferimento a una necessaria valutazione da parte dell'amministrazione".

"Ma perché inserire già nel primo bando un ribasso del 20 per cento sulla base d'asta? -si chiedono gli esponenti dell'opposizione- questa è una scelta che dovrebbe essere adottata solo di fronte a difficoltà di vendita reiterate. Dov'è il guadagno per i cittadini? se è vero che l'offerta della Fondazione Pisa è decisamente più bassa di quella richiesta dal Comune,  riteniamo che prima di procedere alla vendita serva una valutazione del Consiglio comunale e per questo abbiamo redatto una mozione".

Ma il ribasso sul prezzo d'asta preoccuperebbe anche sotto altri aspetti. Auletta, Zuccaro e Ghezzani precisano che al momento nel palazzo ex Telecom si trovano diversi uffici del Comune come la Segreteria e gli Uffici Elettorali. "Vista l'impossiblità di trasferirli in uno dei palazzi comunali, questi -commentano- dovrebbero essere spostati al quarto piano della Sesta Porta ma al momento non sappiano neanche se il comodato d'uso sia stato siglato o meno" 

"In più -concludono- per i lavori di ristrutturazione dei palazzi Mosca, Gambacorti, Cevoli e Pretorio, servono 6,8 milioni di euro. Se il palazzo Ex Telecom venisse venduto al ribasso, i soldi ricavati non basterebbero neanche a coprire queste spese di sistemazione. Quanto dovrebbe quindi durare il comodato d'uso alla Sesta Porta prima che gli uffici che al momento hanno sede all'Ex Telecom possano essere trasferiti in uno dei palazzi di proprietà del Comune?"


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