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Cronaca lunedì 07 aprile 2014 ore 17:25

Partecipare, mediare, deliberare: buone pratiche d'integrazione

Una giornata di studio alla Scuola Sant'Anna



PISA — Vecchie e nuove forme di esclusione sociale in Italia, processi di partecipazione e di consultazione sulla costruzione di nuovi edifici religioso (moschee, ad esempio) buone pratiche sul confronto creativo e sulla gestione partecipata dei beni comuni. Anche questi temi saranno affrontati durante la giornata di studio a carattere seminariale Partecipare, mediare, deliberare. Modelli e visioni di inclusione politica e sociale in programma giovedì 10 aprile (dalle 9, aula magna storica) alla Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, promossa nell’ambito del progetto di ricerca Prin intitolato Asimmetrie sociali e profili di inclusione politica: concetti, metodi, policies, con la responsabilità scientifica di Barbara Henry, cofinanziato dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca e dalla Scuola Superiore Sant’Anna. Obiettivo del progetto è ripensare i modelli dell’inclusione politica alla luce delle nuove forme di “asimmetria sociale” che caratterizzano le società occidentali in questa epoca di globalizzazione. “Tali fenomeni – spiegano i promotori della giornata - costituiscono una sfida alla promessa di inclusione politica che ha contraddistinto la liberaldemocrazia come forma di governo politico, il cui modello di neutralizzazione del conflitto sociale, fondato sulla tolleranza, appare oggi sempre più inefficace rispetto all’urgenza di promuovere una convivenza civile tra diversi che sono sempre più diversi”.

Muovendo da questi presupposti teorici, l’appuntamento del 10 aprile vuole mettere a fuoco il nesso tra identità, alterità, cultura, religione collocandolo nell’ambito del dibattito in corso su democrazia deliberativa e o partecipativa. L’obiettivo è analizzare in chiave critica modelli e visioni di inclusione realizzati attraverso la partecipazione e che hanno tentato di individuare nuovi modelli di convivenza, riflessivi e responsabili, e che sono impegnati nella realizzazione di uno spazio pubblico comune tra quelli che vegono definiti gli “stranieri morali”.

Fra i relatori si segnalano la sociologa Chiara Saraceno (Collegio Carlo Alberto, Torino), le antropologhe Marianella Sclavi (Politecnico di Milano) e Heidrun Friese (Technische Universität Chemnitz, Germania), l’esperta di letteratura generale e comparata Immacolata Amodeo (Jacobs University Bremen; Villa Vigoni, Centro Italo-Tedesco per l’Eccellenza Europea), i filosofi Fulvio Longato (Università di Trieste; Villa Vigoni, Centro Italo-Tedesco per l’Eccellenza Europea) e Ilaria Possenti (Università di Pisa).


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