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Politica giovedì 26 marzo 2015 ore 12:05

Piazza Vittorio, "scelte sbagliate di due giunte"

Zuccaro: "Una scomoda eredità della giunta Fontanelli a cui la prima giunta Filippeschi ha dovuto mettere una serie di pezze"



PISA — Per la consigliera grillina Elisabetta Zuccaro il parcheggio sotterraneo di piazza Vittorio Emanuele è frutto di una mal amministrazione del territorio. L'esponente pentastellata esprime il suo disappunto in una nota: "Una scomoda eredità del passato, scelta infelice della giunta Fontanelli risalente al 2003, a cui la prima giunta Filippeschi ha dovuto mettere una serie di pezze per mitigare e diluire nel tempo, senza risolvere i danni, soprattutto economici, che quest’opera dovrà ancora scaricare sui cittadini nei prossimi anni".

"l danno principale -commenta- è stato fatto da chi ha firmato una convenzione che garantiva al privato un tasso di rendimento del progetto del 13,34 per cento, corrispondente ad un tasso di rendimento dell’azionista del 20. Ma nessuno richiama alle responsabilità, forse per quel filo rosso che unisce le giunte che si sono succedute in questi anni. Infatti, in linea con una tara tutta italica che vede sempre pagare i cittadini per i tarallucci e il vino di politici e imprenditori, nel 2010, la prima giunta Filippeschi ha avviato un tentativo di transazione bonaria per il riconoscimento, all’impresa concessionaria della costruzione e gestione del parcheggio, dei maggiori investimenti dovuti a imprevisti archeologici/geologici e a varianti in corso d’opera che hanno portato alla realizzazione di un livello in meno rispetto ai 4 piani interrati previsti dal progetto originario e ad una sistemazione esterna della piazza completamente differente dalle previsioni. Certo, si trattava di una strada obbligata per porre fine ai lavori infiniti che continuavano a gravare pesantemente sul centro cittadino, procurando un pluriennale disagio oltre che danni di immagine ad una città fortemente turistica. Ma l’attuale amministrazione Filippeschi, giunta al secondo mandato, si trova ancora, dopo 5 anni, in mezzo al guado di una decisione difficile che, se riconoscesse come suggeriscono le ipotesi, 2,9 milioni di ulteriori costi, potrebbe comportare l’allungamento della concessione da 30 a 51 anni, con la conseguenza che il privato in 15 anni ripaga l’investimento e per gli altri 30 incassa utili. Tutto ciò, grazie alla follia di un contratto capestro, impostato con i canoni della finanza di progetto e che non ha niente a che vedere (nel senso che è totalmente al di sopra) con gli standard di mercato. Senza contare che la possibile transazione comporterebbe anche il rimborso al privato dei canoni già pagati (più di 1 milione di euro), lo sconto del 90 per cento dei canoni futuri e la gestione del parcheggio di via Cammeo che frutta 638 mila euro all’anno".

"Non ci vuole un matematico -conclude la Zuccaro- per capire che il montante dei flussi di cassa generati in 51 anni da questa apparentemente piccola correzione di 2,9 milioni corrisponde a svariate decine di milioni di euro, pagati dai cittadini".


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