Martinelli, "Sì al reinserimento sociale"

PISA — I consiglieri comunali de La città delle persone puntano il dito contro il Documento Unico di Programmazione (Dup) approvato dalla maggioranza di centrodestra, accusandolo di mancare interventi concreti per il reinserimento sociale e lavorativo degli ex detenuti.

"Oltre a essere un diritto e un principio di civiltà," spiegano i consiglieri Paolo Martinelli, Gianluca Gionfriddo ed Emilia Lacroce, "il reinserimento sociale è uno dei modi migliori per prevenire emarginazione e recidive."

Per colmare questa lacuna, il gruppo consiliare ha presentato un ordine del giorno che sollecita la giunta a prendere impegni precisi. Tra le proposte avanzate vi sono la creazione di collaborazioni stabili con enti come la Società della Salute e il terzo settore per favorire l’inserimento lavorativo dei detenuti in lavori socialmente utili, e l’adesione del Comune di Pisa al programma "Dimittendi". Quest’ultimo, ispirato al modello del progetto "Next" di Livorno, prevede la creazione di uno sportello dedicato all’ascolto e all’orientamento per detenuti in uscita dal carcere, con percorsi personalizzati di reinserimento sociale.

I consiglieri chiedono inoltre di attivare un servizio di mediazione sociale in carcere, in collaborazione con enti locali e realtà del terzo settore, e di riservare una quota degli appalti pubblici alle cooperative sociali di tipo B, che offrono opportunità di lavoro a persone svantaggiate, tra cui gli ex detenuti.

"Una città civile non può voltarsi dall’altra parte," sottolineano, richiamando anche l’esperienza recente del capogruppo Martinelli, che durante una visita in carcere per la consegna dei panettoni, ha ascoltato le storie e i bisogni di chi cerca un’opportunità di riscatto.

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