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Lavoro lunedì 22 marzo 2021 ore 09:47

Lunedì nero per Amazon, sciopera l'intera filiera

Presidio dei lavoratori della filiera Amazon a Montacchiello

Protesta nazionale con presidio anche al magazzino di Montacchiello, alla periferia sud-est di Pisa. Circa 800 i lavoratori toscani coinvolti



PISA — Giornata di sciopero generale della filiera Amazon proclamato a livello nazionale per le 24 ore di oggi, lunedì 22 Marzo, con presidi in Toscana al magazzino di Calenzano (Firenze) e al magazzino di Montacchiello (Pisa), dalle 9,30 fino alle 12. Circa 800 i lavoratori toscani interessati, tra dipendenti diretti e indiretti di appalti e consegne. Per Filt-Cgil, Fit-Cisl e Uiltrasporti è "inaccettabile l’indisponibilità della multinazionale al confronto con i sindacati”. Revisione dei carichi di lavoro e dei turni, stabilizzazioni e clausola sociale le richieste dei lavoratori. “Le percentuali di adesione sono alte, l’82 per cento a Firenze, il 71 per cento a Pisa" ha fatto sapere il segretario generale della Fit-Cisl Toscana, Stefano Boni.

Lo sciopero riguarda tutto il personale dipendente di Amazon Logistica Italia a cui è applicato il CCNL Logistica, Trasporto Merci e Spedizione, Amazon Transport Italia e di tutte le società di fornitura di servizi di logistica, movimentazione e distribuzione delle merci che operano per Amazon Logistica ed Amazon Transport. Circa trenta i lavoratori della filiera Amazon che hanno partecipato al presidio di Montacchiello.

"La trattativa tra Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti ed Assoespressi, sulla piattaforma per la contrattazione di secondo livello della filiera Amazon - hanno spiegato i sindacata -, si è interrotta bruscamente a causa dell’indisponibilità dell’associazione datoriale ad affrontare positivamente le tematiche poste dal sindacato. I sindacati denunciano la latitanza di Amazon sul tavolo del delivery e l’assenza di risposte della multinazionale americana in relazione alla prosecuzione del confronto, avviato a Gennaio scorso, relativamente al personale dipendente ed a quello che opera negli appalti dei servizi di logistica".

"Amazon manifesta, col suo comportamento inaccettabile, l’indisponibilità cronica ad un confronto con le rappresentanze dei lavoratori in spregio alle regole previste dal CCNL e ad un sistema di corrette relazioni sindacali. Il colosso di Seattle deve prendere atto, suo malgrado, che il Sindacato fa parte della storia e del percorso costituente del nostro paese e con questo deve confrontarsi, in Italia".

Alcuni punti rivendicati da Filt, Fit e Uiltrasporti: Verifica dei carichi e dei ritmi di lavoro imposti nella filiera Amazon; Verifica e contrattazione dei turni di lavoro; Corretto inquadramento professionale del personale; Riduzione dell’orario di lavoro dei driver; Buono pasto; Adeguato importo dell’indennità di trasferta; Clausola sociale e continuità occupazionale in caso di cambio appalto o cambio fornitore, per tutti; Premio di Risultato contrattato; Indennità Covid per operatività in costanza di pandemia; Danni e franchigie; Salute, sicurezza e formazione; Stabilizzazione tempi determinati e lavoratori interinali.

“Amazon va a gonfie vele - ha sottolineato ancora Boni della Fit-Cisl Toscana -, sta traendo vantaggio da una pandemia che ha messo in ginocchio il mondo, il suo proprietario è tra gli uomini più ricchi del mondo: è inaccettabile che una realtà così snobbi i lavoratori, ignori le richieste sindacali, non voglia occuparsi dei propri addetti e riconoscere le loro necessità. Mai come in questa vertenza è in discussione la dignità che la nostra società riconosce alle persone e al lavoro". 

"Proprio l’aumento di volumi determinato dalla pandemia ha aumentato notevolmente i carichi di lavoro degli addetti - ha raccontato Boni -: i drivers arrivano anche a 44 ore settimanali per tutto il mese, legati ad un algoritmo che non conosce soste e ti fa consegnare mediamente 180/200 pacchi al giorno. Per non parlare degli operai nei magazzini: fino a 9 ore continuate con solo 30 minuti di pausa. Lavoratori che non si sono mai fermati in questo periodo e hanno consentito al Paese e ai cittadini di ricevere a casa merci, in tanti casi anche indispensabili per la vita e il lavoro.”“Grazie a tutti i lavoratori che con la loro partecipazione hanno chiesto a gran voce di cambiare passo e mettere al centro una nuova stagione dove il lavoro, la sicurezza, la dignità della persona devono tornare al centro; le persone devono essere valorizzate e stabilizzate in base alle proprie professionalità. Ora l’azienda Amazon apra i tavoli e dia risposte alle giuste richieste dei lavoratori".

In merito allo sciopero odierno, la country manager di Amazon.it e Amazon.es Mariangela Marseglia ha ritenuto opportuno scrivere una lettere ai clienti, assicurando che "l’impegno verso i nostri dipendenti e quelli dei fornitori di servizi di consegna è la nostra priorità assoluta".


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