Sport martedì 13 settembre 2016 ore 17:20
"Voglio credere nella buona fede di tutti"

Il sindaco Marco Filippeschi interviene sugli ultimi sviluppi in campo societario dell'Ac Pisa: "La caparra deve essere corrisposta, con o senza Mian"
PISA — "La caparra non è stata versata e Mian ha rifiutato di fare da garante. Vogliamo vendere ma valutiamo alternative". Questo, in sintesi, il contenuto di una lettera inviata questa mattina da Lorenzo Petroni al sindaco di Pisa Marco Filippeschi, che replica: "Voglio credere nella buona fede di tutti. Sbagliato continuare a parlarsi tramite i mezzi d'informazione".
Di fronte a una città che ha voglia di parlare di calcio, le questioni societarie tornano a farsi sentire e la vendita dell'Ac Pisa 1909 appare sempre più come una corsa ad ostacoli, lunga e tortuosa.
"Le responsabilità del rischio di dissesto della società e dei drammatici ritardi della gestione sportiva -prosegue Filippeschi - sono in capo all'attuale proprietà, lavori allo stadio in primis ma anche le mancate entrate, il blocco degli abbonamenti e le difficoltà con gli sponsor".
"Qualora venissero a mancare i margini necessari cesserò ogni mia iniziativa dando anche miei precisi giudizi sulle responsabilità", conclude il primo cittadino.
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