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Politica martedì 16 dicembre 2014 ore 12:00

​Provincia e riforma Delrio, interviene Nocchi

Francesco Nocchi

Il segretario Pd: "Preoccupati per situazione finanziaria e dei lavoratori"



PISA — "Seguiamo con attenzione e preoccupazione le vicende che riguardano la riforma Delrio sulle Province. Il Pd pisano ha organizzato un incontro tra sindaci e parlamentari pisani per affrontare questi temi, nei prossimi giorni chiederà un incontro ai sindacati e sarà promotore di iniziative verso il Governo e il Parlamento". 

A parlare è il segretario del Pd provinciale Francesco Nocchi: "Abbiamo fortemente creduto nella necessità che dai territori venga un contributo reale e concreto nell'assunzione delle responsabilità per una riforma che ridisegni l'assetto istituzionale di questo paese. La lista composta da soli sindaci andava in questa direzione: abbiamo chiesto alle risorse più autorevoli dei nostri territori di mettersi a disposizione del nuovo Ente e, ci preme ricordarlo, a titolo interamente gratuito".

Secondo Nocchi i problemi sono molteplici: "Innanzitutto ci troviamo di fronte ad un ente a rischio dissesto: una situazione praticamente ingestibile con il pericolo di precludere agli amministratori un qualsiasi tipo di scelta gestionale, trasformandoli di fatto in meri liquidatori".


"La situazione economico-finanziaria dell'ente Provincia, che mediamente ha visto dimezzati negli ultimi quattro anni i propri bilanci -commenta il segretario- ha preoccupanti ripercussioni sui cittadini e sui servizi ad essi erogati. In questo caso i problemi sono di due ordini: da un lato le funzioni che la legge assegna ai nuovi enti per le quali non si capisce ad oggi l'entità dei finanziamenti disponibili (situazione delicata dato che tra queste funzioni rimangono: edilizia scolastica, assetto viario, trasporti pubblici e salvaguardia del territorio); dall'altro le funzioni non più assegnate alle Province che però ad oggi non si sa come verranno riassegnate e quanto saranno i finiziamenti stanziati per gestirle. Un fattore non di secondo piano se si pensa che tra esse sono presenti la competenza del lavoro e quella della formazione professionale".

Ma a detta di Nocchi a quest'ultimo problema se ne collegherebbe un'altro: "La riallocazione del personale in 'esubero'. Redistribuzione delle funzioni e (di conseguenza) assegnazione del personale deve avvenire a livello regionale, ma ad oggi non tutti gli osservatori regionali hanno iniziato a lavorare in tal senso. Questo perché la scure dei tagli della finanziaria sarà pesante anche per gli enti che dovrebbero assumersi l'onere delle nuove funzioni e del personale collegato, senza certezze rispetto alle entrate. E qui si tratta di numeri importanti: sono quasi 20mila, 19.339 per la precisone, le persone da ricollocare in altri enti, seguendo le funzioni a cui erano collegate, solo per quanto riguarda la Toscana circa 2.033, 246 quelli da riassegnare solo per la Provincia di Pisa (fonte Upi). A queste persone va inoltre sommato tutto quel personale delle funzioni esternalizzate che non fa parte di quete cifre, ma che va ricordato e tutelato. L'applicazione della riforma deve dare risposte certe per tutelare questi lavoratori, perché è inaccettabile (e un po' grottesco) pensare che un lavoratore sia meno tutelato di un altro perché la funzione per cui lavora non ha un'assegnazione certa. Riteniamo fondamentale, infine, che nella discussione della legge di stabilità rientri il tema delle autonomie locali che non possono essere l'unico centro di taglio certo della manovra. Questo rischierebbe irrimediabilmente di mettere in ginocchio il sistema dei servizi ai cittadini mentre, per quanto riguarda le Province, rischierebbe di far fallire il primo importante passo per costruire un nuovo assetto istituzionale nel nostro paese.
Il Pd di Pisa ha organizzato un incontro tra sindaci e parlamentari pisani per affrontare questi temi, nei prossimi giorni chiederà un incontro ai sindacati e sarà promotore di iniziative verso il Governo e il Parlamento"


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