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Sport sabato 13 febbraio 2021 ore 18:00

6 Nazioni, Federico Mori protagonista

Nel tempio di Twickenham l’Inghilterra vince ma non convince. Grandi miglioramenti nel gioco degli azzurri soprattutto in attacco



LONDRA — E’ il minuto 66. C’è una mischia ordinata. Il nostro Stephen Varney serve l’ovale al livornese Federico Mori, che arriva in velocità sulla linea dei ventidue metri inglesi. Mori prende la palla e subito dopo rompe il primo placcaggio. Un secondo giocatore britannico lo abbranca ma lui scivola via. Un terzo avversario riesce infine ad afferrare la gamba destra dell’Azzurro e ad interromperne la corsa. Siamo a 5 metri dalla linea di meta. Federico Mori mentre cade a terra serve un offload a Tommaso Allan che finalmente oltrepassa quella fatidica linea bianca, schiaccia a terra e poi converte per il diciottesimo punto italiano.

Noi non ne faremo più, l’Inghilterra arriverà a 41 punti, con 6 mete e la conquista del punto di bonus.

41 a 18 per l’Inghilterra. E’ finita così la partita degli Azzurri a Twickenham, il tempio del rugby, un posto dove “nessuno è il benvenuto”, diceva il grande giocatore britannico di padre italiano Lorenzo Bruno Nero “Lawrence” Dallaglio.

Sul prato di Twickenham è scesa una Inghilterra ferita dopo aver perso la settimana scorsa la prima partita di questo Sei Nazioni con la Scozia e per questo feroce.

In settimana ha preso di mira l’Italia dei ragazzini dalle belle speranze e la vuole sbranare, con la benedizione del loro coach Eddie Jones e della stampa inglese.

E invece quei ragazzini italiani stavolta non sono apparsi impacciati come la settimana scorsa con la Francia e dopo tre minuti ed un bel multifase sono riusciti ad andare in meta per primi con Monty Ioane, alla sua prima meta in nazionale.

L’Italia ha lottato, ha placcato, ha conteso il pallone, ha fatto vedere un promettente gioco in attacco. Gli Azzurri sono apparsi confidenti e tenaci ma il gap tra le forze in campo c’era, si sapeva, ed alla fine si è visto. L’Inghilterra è apparsa indisciplinata ed imprecisa ma piano piano ha preso il controllo del match acquisendo territorio e possesso, riuscendo anche a far molto male quando è riuscita ad imprimere accelerazioni al gioco. Anthony Watson e Jonny May sono stati i migliori per i britannici, insieme a Kyle Sinckler premiato Man on The Match.

Proprio Kyle Sinckler alla fine della partita ha elogiato gli Azzurri: “Ringraziamo l'Italia, sono stati tosti, non si sono mai arresi e sapevamo che l'avrebbero fatto. Davanti erano forti, i loro attaccanti duri, tutti avevano una buona energia ... è stato un test match duro”.

Dagli studi televisivi ITV gli ha fatto eco Sua Maestà Jonny Wilkinson, uno dei più grandi mediani d’apertura della storia inglese: "Sono rimasto davvero impressionato dall'Italia. Credo che si siano comportati molto bene quando ne hanno avuto la possibilità e hanno dimostrato di poter arrivare all'esterno, di poter passare attraverso le nostre linee”.

Parole confortanti per il futuro del rugby italiano anche in casa azzurra: “Credo che per noi questa partita sia stata un passo avanti” ha spiegato il nostro tecnico Franco Smith “Per essere competitivi a questo livello, dovremo essere intensi per tutta la partita ma sono molto contento, siamo rimasti sempre presenti fisicamente. Adesso dobbiamo fare meno errori quando abbiamo la palla e nella gestione di alcune situazioni di gioco, ma questo lo possiamo migliorare. La parte più difficile è essere competitivi fisicamente, e ci stiamo arrivando, poi ci saranno piccole cose da un punto di vista tecnico-tattico da registrare".

Tra gli Azzurri i migliori sono stati Johan Meyer passato nel ruolo in terza centro, Stephen Varney sempre più sicuro ed efficace intorno ai raggruppamenti, Michele Lamaro, Monty Ioane e Jacopo Trulla. Per Paolo Garbisi un paio di errori di troppo lo mantengono comunque con la sufficienza. Tra i sostituti buona la prova di Federico Mori e di Tommaso Allan. Anche il fiorentino Niccolò Cannone ed il pisano Gianmarco Lucchesi sono entrati nella ripresa.

Alla fine, cosa dire? I ragazzi azzurri escono sconfitti dalla peggior Inghilterra degli ultimi anni ma non sono stati neppure aiutati dall’arbitro scozzese Adamson, controverso nel giudicare alcune fasi di gioco ed in particolare due situazioni di possibile avanti sulle prime due mete britanniche.

Non ci aspettavamo una vittoria. Ci aspettavamo giocatori attaccati alla maglia azzurra e che ci rendano orgogliosi di averli visti giocare. Oggi quei ragazzi hanno dimostrato di essere sulla buona strada.

Adesso c’è il tempo di curarsi lividi e ferite e preparare bene il prossimo appuntamento di sabato 27 febbraio a Roma, per la terza giornata del prestigioso torneo.

Dal nord caleranno le maglie verdi dell’Irlanda, con il trifoglio bianco seamrog cucito sulla maglia. Vengono a caccia di mete, siamo avvisati.

Twickenham Stadium – II° giornata Guinness Sei Nazioni

INGHILTERRA – ITALIA 41 a 18

Inghilterra: 15 Elliot Daly, 14 Anthony Watson, 13 Henry Slade, 12 Owen Farrell (c), 11 Jonny May, 10 George Ford, 9 Ben Youngs, 8 Billy Vunipola, 7 Tom Curry, 6 Courtney Lawes, 5 Jonny Hill, 4 Maro Itoje, 3 Kyle Sinckler, 2 Luke Cowan-Dickie, 1 Mako Vunipola
A disposizione: 16 Jamie George, 17 Ellis Genge, 18 Will Stuart, 19 Charlie Ewels, 20 Ben Earl, 21 Jack Willis, 22 Dan Robson, 23 Max Malins

Marcatori Inghilterra
Mete: Hill (14′), Watson (28′, 50′), Willis (61′), Daly (68′)
Trasformazioni: Farrell (29′, 62′)
Calci di Punizione: Farrell (9′)

Italia: 15 Jacopo Trulla, 14 Luca Sperandio, 13 Juan Ignacio Brex, 12 Carlo Canna, 11 Montanna Ioane, 10 Paolo Garbisi, 9 Stephen Varney, 8 Michele Lamaro, 7 Johan Meyer, 6 Sebastian Negri, 5 David Sisi, 4 Marco Lazzaroni, 3 Marco Riccioni, 2 Luca Bigi, 1 Andrea Lovotti
A disposizione: 16 Gianmarco Lucchesi, 17 Danilo Fischetti, 18 Giosuè Zilocchi, 19 Niccolò Cannone, 20 Federico Ruzza, 21 Guglielmo Palazzani, 22 Tommaso Allan, 23 Federico Mori

Marcatori Italia
Mete: Ioane (3′), Allan (66′)
Trasformazioni:
Calci di Punizione: Garbisi (20′, 44′), Allan (66′)

Guinness Player of the match: Kyle Sinckler (Inghilterra)S

Marco Burchi
© Riproduzione riservata


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