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Politica mercoledì 02 dicembre 2015 ore 17:45

Le tre Unioni pisane presentate in Regione

Area pisana, Valdera e Valdicecina. Previsti piani strutturali intercomunali entro cinque anni. L'ente regionale stanzierà oltre un milione di euro



PISA — Da quasi cinquanta piani regolatori a sei. Si chiama Pianificazione intercomunale, ed è iniziato il percorso sperimentale con sei Unioni dei Comuni.

La Toscana 'dei campanili' guarda al futuro e svolta verso la pianificazione territoriale di area vasta, così come previsto dalla nuova legge regionale per il governo del territorio (la numero 65/2014). Il primo passo viene fatto da sei Unioni dei Comuni, che hanno condiviso con la Regione Toscana un percorso sperimentale per approvare dei Piani strutturali validi per l'intera area dell'Unione nell'arco dei prossimi 5 anni: sei piani intercomunali sostituiranno gli attuali 49 piani comunali.

Per quanto riguarda la Provincia di Pisa sono ben tre le Unioni dei Comuni interessate: quelli dell'area Pisana (Pisa, Calci, Cascina, San Giuliano Terme, Vecchiano, Vicopisano), della Valdera (Bientina, Buti, Calcinaia, Capannoli, Casciana Terme-Lari, Chianni, Lajatico, Palaia, Peccioli, Ponsacco, Pontedera, Terricciola) e della Valdicecina (Casale Marittimo, Castellina Marittima, Guardistallo, Montescudaio, Riparbella).

"Questo - spiega l'assessore regionale all'urbanistica Vincenzo Ceccarelli - è l'inizio di una programmazione urbanistica nuova, condivisa e dallo sguardo più ampio. Che parte dall'idea di organizzare un territorio nel suo complesso, superando le differenze e i conflitti che spesso si trovano anche in Comuni limitrofi. Si tratta di uno strumento prezioso anche per imprese e cittadini, che avranno davanti un quadro di programmazione più omogeneo, dunque più semplicità e meno contraddizioni".

"La Regione - ha aggiunto Ceccarelli - sta lavorando sia per la semplificazione delle norme, sia per la tutela del territorio. Riteniamo che la programmazione territoriale di area vasta, o comunque sovracomunale, sia uno strumento importantissimo per raggiungere questi risultati e per questo abbiamo deciso di avviare questo progetto sperimentale con le amministrazioni che si sono dette disponibili ad affrontare questo cambiamento".

Il percorso sperimentale presentato oggi dalla Regione Toscana e dalle sei Unioni (o Associazioni) di Comuni impegna le amministrazioni comunali a redigere il nuovo piano strutturale intercomunale entro 5 anni, ma allo stesso tempo destina loro una somma complessiva di un milione e trecento mila euro. Quello della Valdera è già stato annunciato, si può leggere cliccando qui.

Queste le Unioni comunali coinvolte dalla sperimentazione:

1 - Unione dei Comuni del Casentino (Bibbiena, Pratovecchio-Stia, Poppi, Castel San Niccolò, CastelFocognano, Chitignano, Chiusi della Verna, Montemignaio, Ortignano Raggiolo, Talla);

2 - Unione dei Comuni del Mugello (Barberino di Mugello, Borgo San Lorenzo, Dicomano, Firenzuola, Marradi, Palazzuolo sul Senio, Scarperia e San Piero, Vicchio);

3 - Comuni dell'Area Pisana (Pisa, Calci, Cascina, San Giuliano Terme, Vecchiano, Vicopisano);

4 - Unione dei Comuni della Valdera (Bientina, Buti, Calcinaia, Capannoli, Casciana Terme-Lari, Chianni, Lajatico, Palaia, Peccioli, Ponsacco, Pontedera, Terricciola);

5 - Unione dei Comuni dell'Amiata grossetano (Arcidosso, Castell'Azzara, Cinigiano, Roccalbegna, Santa Fiora, Seggiano, Semproniano, Castel del Piano).

6 - Unione dei Comuni dei colli marittimi pisani (Casale Marittimo, Castellina Marittima, Guardistallo, Montescudaio, Riparbella).

Le prime cinque hanno sottoscritto oggi un Accordo attuativo con la Regione, mentre l'Unione dei comuni dei Colli Marittimi Pisani lo farà nel 2016.

In base all'Accordo ciascuna Unione comunale riceverà dalla Regione:

20mila euro a supporto dei processi partecipativi e di comunicazione relativi al nuovo piano strutturale intercomunale;

30mila euro a supporto del procedimento di Vas;

70mila euro (più il 10 per cento degli eventuali costi eccedenti) per supportare l'attività generale dell'Ufficio di Piano intercomunale, che sarà costituito per redigere il Piano e potrà avvalersi di consulenze specialistiche;

40mila euro (più il 15 per cento degli eventuali costi eccedenti) per l'aggiornamneto dei quadri conoscitivi intercomunali (indagini sismiche, geologiche, idrauliche, agronomiche e forestali, sulla mobilità e sulle infrastrutture);

una quota ulteriore che sarà commisurata al numero dei Comuni che aderiscono all'Unione/associazione.

Se dopo 5 anni dalla firma dell'Accordo l'Unione/associazione, dei Comuni non avrà approvato il piano strutturale intercomunale, il finanziamento regionale sarà revocato.


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