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martedì 19 marzo 2024

LA BIBLIOTECA DI BABELE — il Blog di Francesco Feola

Francesco Feola

Francesco Feola, cilentano di Ascea, da anni è emigrato a Pisa (per studio, per amore, raramente per soldi), dove si è laureato in Lingua e Letteratura Italiana, e dove ora è Dottorando di Ricerca in Studi Italianistici. Legge tanto e talvolta scrive qualcosa che lo soddisfa, strimpella una vecchia chitarra classica e come mentore di Pisa CoderDojo cerca di insegnare ai bambini a programmare.

Per Isabel di Antonio Tabucchi

di Francesco Feola - lunedì 25 luglio 2016 ore 08:14

Per Isabel. Un mandala è il primo inedito postumo di Antonio Tabucchi.

L’ho letto tutto d’un fiato. In un paio di settimane, in realtà, ma comunque con un ritmo e con una voluttà che non incontravo da tempo nelle mie letture.

Sarà che ho una particolare venerazione per Antonio Tabucchi. Sarà che quel discorso diretto senza virgolette, di cui Tabucchi è maestro indiscusso, prende come non mai. Sarà...

Non mi piacciono particolarmente i gialli, né tanto meno i fantasy, mentre salvo con riserva i libri-inchiesta. Il romanzo di Tabucchi potrebbe sembrare tutti questi tipi di romanzo messi insieme, ma in realtà non è assolutamente nessuno di questi tipi di romanzo.

Il misterioso protagonista, Slowacki, è sulle tracce di una altrettanto misteriosa Isabel, che ha conosciuto, non si capisce bene quando, né dove, né come...

Nei diversi capitoli, o meglio circoli, ascolta diverse persone, che a vario titolo l’hanno conosciuta negli anni. Ognuno, con le sue parole, traccia un cerchio concentrico che lo fa avvicinare gradualmente a Isabel, il punto centrale della vicenda, cui il protagonista tende con tutte le sue forze, in un percorso per trovare Isabel, e per trovare se stesso.

Mandala, in sanscrito, significa appunto cerchio. Tabucchi qui lo usa con riferimento a un tipo di disegno, o meglio un diagramma circolare, dal forte significato spirituale e rituale nella tradizione buddista e induista.

Decisivo, per questo libro, “l’aver visto un monaco vestito di rosso che in una notte d’estate, con le sue polveri colorate, disegnava per me, sulla nuda pietra, un mandala della Coscienza”, come racconta Tabucchi stesso nell’iniziale Giustificazione in forma di nota.

Tra gli altri ingredienti che hanno innescato il romanzo, alcune parole di Hölderlin e una luna rossa che rimandava a Napoli.

Il risultato di queste suggestioni è Per Isabel. Un mandala. Un incredibile romanzo che Tabucchi ci ha lasciato in eredità, una lettura avvincente e riflessiva. Particolarmente indicata sotto l’ombrellone!

Francesco Feola

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