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Attualità mercoledì 01 ottobre 2014 ore 18:20

"Attenzione ai territori in maniera equa"

La lista Comunità civiche i territori verso le elezioni del nuovo consiglio provinciale. I dettagli del programma



PISA — Attenzione a tutti i territori in maniera equa, specie a quelli periferici e più disagiati. In sintesi, ma declinata in una serie di punti che vanno dall'urbanistica all'ambiente, è questo il programma delle Comunità civiche i territori, una delle tre liste di candidati al consiglio provinciale e che non ha espresso nessun candidato presidente. 

Per il rinnovo del consiglio provinciale e del presidente, lo ricordiamo, non voteranno i cittadini, ma solo gli "eletti", il 12 ottobre. 

La lista Comunità civiche i territori "porterà le proprie istanze nell’organo competente a livello sovracomunale con deleghe importanti per il governo delle comunità e dei territori - spiegano, presentandosi, i componenti -. Auspichiamo una rinnovata sinergia tra i gruppi consiliari e confidiamo di avere dai cittadini qualificata e costruttiva disponibilità". 

La lista vuole essere "un segnale forte di superamento di politiche riferite all’allineamento conformista imposto dai partiti egemoni del dibattito nella nostra provincia a favore degli interessi dei cittadini amministrati e per il superamento dello stallo amministrativo economico e sociale. La lista fa appello ai consiglieri comunali della nostra provincia, dato il sistema fortemente polarizzante, a un voto utile che garantisca la massima pluralità in consiglio provinciale rispetto alla egemonia in atto di Pd e Sel".

Tra i punti nell'agenda di lavoro della lista ci sono "prevedere, nel nuovo statuto, per le aree disagiate (Val di Cecina e aree limitrofe) un organismo di coordinamento collegato agli organi provinciali per le funzioni e servizi d’area, costruire un nuovo modello di provincia con nuove modalità di rapporto tra ente di area vasta, comuni e parti sociali luogo di rappresentanza ed autogoverno delle comunità, partecipazione e trasparenza, superamento delle unioni comunali intese come dispendiosi carrozzoni".

Tra le linee guida, poi, l'abbandono di pratiche di urbanistica autoritaria per una partecipativa, che non dimentichi tutela e valorizzazione dell’ambiente rilancio dei parchi regionali e nazionali, difesa del territorio, pianificazione dei servizi di trasporto, manutenzione della rete stradale minore e messa in sicurezza dei tratti più difficili. 

Con un occhio alla programmazione scolastica, pari opportunità, sistema della spesa pubblica e degli appalti che favorisca la partecipazione e la crescita delle imprese locali. 


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