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Lavoro venerdì 20 novembre 2020 ore 15:47

"Covid nella Rsa Remaggi, la situazione è esplosa"

Allarme dei sindacati Fp-Cgil, Cisl-Fp e Ugl Pisa che denunciano: "Ad oggi, in quella Rsa un infermiere lavora con 40 ospiti Covid"



CASCINA — Fp-Cgil, Cisl-Fp e Ugl Pisa raccontano quanto sta succedendo a causa della diffusione del coronavirus nella Rsa Remaggi e non esitano a parlare di "situazione esplosa". "Servono interventi immediati e robusti - è l'appello lanciato dai sindacati -, per riportare sotto controllo la situazione della pandemia esplosa alla Rsa Remaggi di Navacchio".

"Ad oggi appaiono apprezzabili, ma del tutto insufficienti le misure che attualmente ha previsto la commissione Asl, che in questi giorni ha visitato la Rsa - denunciano -. E’ inaccettabile solo pensare che i reparti Covid, possano continuare ad essere gestiti con lo stesso numero di operatori con cui si gestisce una RSA, in condizioni di normalità No Covid.Ad oggi, un infermiere in quella RSA, lavora con 40 ospiti covid, distribuiti su due piani della struttura".

"Imperativo, immettere infermieri - chiedono le organizzazioni sindacali -, operatori socio sanitari, organizzare percorsi formativi, e soprattutto inserire un coordinatore sanitario. Procedere alla ridefinizione del documento della valutazione dei rischi, intensificazione delle pulizie e dei processi di sanificazione. Urgente l’inserimento dell’infermiere nel turno di notte, in quanto ad oggi ad esempio l’eventuale necessità del supporto dell’ossigeno ad un paziente, può essere effettuata solo chiamando la guardia medica o il 118".

"Rivendichiamo interventi concreti ed adeguati - riferiscono ancora da Fp-Cgil, Cisl-Fp e Ugl Pisa - in grado di impedire l’ulteriore diffondersi del virus e non esortazioni a mantenere la calma. Lavorare anche 12 ore al giorno, l’impossibilità a volte durante il turno di non potersi neanche permettere di fare i bisogni fisiologici o di fare una pausa, non possono essere la ricetta per gestire la pandemia. I lavoratori non possono essere lasciati soli, hanno necessità di risposte e del giusto supporto. La professionalità ed il senso di responsabilità che quotidianamente mettono nel lavoro, non può e non deve essere l’unica condizione, con cui si affrontano le intense giornate di lavoro. L’improvvisazione e l’ansia, non devono prevalere, sull’assoluta necessità di esigere adeguati supporti di competenze in grado di consentire un’organizzazione ed una gestione efficace del servizio".

"Facciamo appello alle Istituzioni locali, regionali ed all’ASL - concludono -, affinché con immediatezza e determinazione si coordinino , per rispondere in modo appropriato alle richieste avanzate dal personale oramai ridotto allo stremo e per dare un servizio adeguato agli ospiti. Nel caso in cui a stretto giro, non ci siano risposte sufficienti , le OO.SS, si riservano di proclamare lo stato di agitazione del personale".


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