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Politica mercoledì 11 giugno 2025 ore 15:00
Rollo, "Geofor terreno di spartizione politica"

L'ex sindaco facente funzioni all'attacco del Partito Democratico, ma anche del centrodestra: "Merito sacrificato per gli equilibri politici"
CASCINA — "La gestione delle società partecipate è diventata terreno di spartizione politica". Usa parole di fuoco il consigliere di opposizione Dario Rollo, che nel mezzo alla ridda di voci sul nuovo presidente di Geofor fa sentire la propria.
Del resto, su Geofor, ormai da settimane circolano i rumor su chi dovrà guidare l'azienda che si occupa della gestione dei rifiuti urbani. Prima il nome dell'ex sindaco di San Giuliano Terme Sergio Di Maio, poi gli outsider come l'ex primo cittadino di Castelfranco di Sotto Gabriele Toti e l'assessore all'Ambiente di Cascina Paolo Cipolli, finendo con l'attuale assessore ai Lavori pubblici di Pontedera Mattia Belli.
"Il merito viene sistematicamente sacrificato in nome di equilibri tra correnti - ha detto Rollo - il nome di Di Maio è sfumato alla luce delle pesanti criticità legate alla sua gestione della Società della Salute Pisana. Durante la sua presidenza, il consorzio ha accumulato un disavanzo di circa 1,6 milioni di euro nel 2023, che dev'essere ancora coperto. Una gestione disattenta, fatta di progetti dai costi fuori mercato e priva di una visione economica sostenibile".
"Ma sarebbe sbagliato addossare ogni responsabilità a una sola figura - ha aggiunto - tutti coloro che avevano un ruolo chiave hanno responsabilità precise per non aver esercitato il controllo necessario, né fornito linee guida chiare a tutela dei cittadini. Queste partecipate sono trattate come strumenti per compensare carriere politiche e silenziare rivalità interne, non come enti da guidare con competenza e responsabilità".
Il dito di Rollo è puntato soprattutto contro il Partito Democratico. "Continua a muoversi come se le nomine fossero affari interni di partito, da decidere nelle stanze chiuse, senza alcun criterio oggettivo - ha proseguito - ma anche il centrodestra è colpevole di un silenzio complice: non denuncia, perché partecipa. Entrambi hanno ormai adottato lo stesso schema".
"Il rischio concreto è che il disavanzo della Società della Salute Pisana diventi una zavorra per tutto il consorzio, minandone la sopravvivenza - ha concluso - la politica dovrebbe servire i territori, non servirsene. Non possiamo continuare a riciclare nomi già protagonisti di gestioni fallimentari. Le nomine devono tornare a basarsi su trasparenza, competenza e responsabilità".
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