Attualità martedì 17 febbraio 2015 ore 15:00
Chimica e Nanoscienza spiegate da Maurizio Prato
Aggirare traumi o lesioni midollari grazie alla sinergia tra le due discipline. Questo è il tema dell'incontro organizzato per il ciclo Vis
PISA — Tra i più rinomati chimici italiani, Prato terrà una conferenza per il ciclo Vis (Immersioni virtuali nella Scienza). L'appuntamento è per mercoledì 18 febbraio alle 18 nella Sala Azzurra della Scuola Normale.
In futuro si potranno aggirare traumi o lesioni midollari grazie alla sinergia tra due discipline come la chimica e la nanoscienza. E’ questo il tema centrale della conferenza dal titolo Chimica e nanoscienze: nuove frontiere per la medicina e l’energia.
L’incontro organizzato nell’ambito dal progetto VIS (Immersioni Virtuali nella Scienza) avrà come protagonista Maurizio Prato dell’Università degli Studi di Trieste, impegnato, insieme con altri scienziati italiani, in un lavoro di ricerca sulle nanotecnologie in grado di apportare risultati straordinari nella vita di tutti i giorni.
La scoperta consiste nei cosiddetti nanotubi di carbonio, materiali non organici prodotti in maniera industriale che, collegati alle cellule nervose, possono influenzare l’elaborazione neurale. Attraverso una sorta di conversazione biunivoca e interattiva, questi oggetti nanometrici dalle capacità elettriche sorprendenti hanno infatti dimostrato di poter funzionare come ponti per il passaggio del segnale nervoso. La conferenza sarà seguita da un’esposizione a tema nell’adiacente Sala del Ballatoio, che comprenderà materiale scientifico, libri di pregio della Biblioteca e documenti dell’Archivio della SNS.
Maurizio Prato è professore ordinario all’Università di Trieste dal 2000. Ha trascorso periodi di ricerca alla Yale University e alla University of California, oltre a essere stato Visiting Professor presso l’École Normale Supérieure de Paris, l’Università di Namur in Belgio e presso l’Università di Strasburgo. I suoi campi principali di interesse riguardano la preparazione di nanomateriali utili in nanomedicina e nel settore dell’energia. Per i suoi contributi scientifici ha ricevuto numerosi riconoscimenti nazionali e internazionali. Dal 2013 è professore onorario presso l’Università di Shanghai. Nel 2010 è diventato un membro dell’Accademia Nazionale dei Lincei e nel 2013 dell’Accademia Europea delle Scienze.
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