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Attualità martedì 11 maggio 2021 ore 16:26

Intelligenza artificiale per scovare il Parkinson

mano di anziano impugna un bastone da passeggio

La scoperta in uno studio che vede la medicina nucleare massese capofila con l'Istituto di fisica nucleare di Pisa e all'ospedale genovese Galliera



MASSA — L'intelligenza artificiale è in grado di diagnosticare precocemente il Parkinson valutando con la Pet/Tac il metabolismo cerebrale della Fluoro Dopa: è la prospettiva rivelata da uno studio multicentrico che ha visto come centro coordinatore la Medicina nucleare di Massa, con la preziosa collaborazione dell’ospedale Galliera di Genova e dell’Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) di Pisa.

Lo studio dal titolo The role of deep convolutional neural network as an aid to interpret brain 18F-DOPA PET/CT in the diagnosis of Parkinson’s Disease recentemente pubblicato sulla rivista scientifica European Radiology (Impact Factor 4) ha portato allo sviluppo di un software di intelligenza artificiale che è in grado di riconoscere un paziente con Parkinson anche in fase iniziale di malattia, riscontrando piccoli deficit di metabolismo a livello delle strutture cerebrali interessate.

“La malattia di Parkinson - sottolinea Pietro Bertolaccini, direttore della Medicina nucleare di Massa - è una malattia neuro degenerativa che colpisce molte persone nel mondo: in genere la diagnosi è clinica ma a volte può arrivare tardivamente, quando sono già comparsi i sintomi come tremori, rigidità muscolare, problemi di equilibrio e nei movimenti, quindi quando già il cervello del paziente ha subito non poche lesioni irreversibili. Si ritiene che scoprire in fase pre-clinica la malattia possa consentire una migliore gestione del paziente e potrebbe consentire di prevenire, o comunque rallentare, la progressione della malattia con farmaci che contrastino la neuro degenerazione".

Questo studio è stato possibile grazie alla collaborazione di Roberto Cappuccio, fisico nucleare associato all’Infn di Pisa, e di Elena Lorenzini, specialista in fisica medica operante presso la Fisica sanitaria Area nord dell’Azienda USL Toscana nord ovest diretta da Alessandro Tofani. “L’intelligenza artificiale - commentano i due esperti - consiste nella creazione di algoritmi di apprendimento automatico che vengono addestrati e migliorano attraverso l’esperienza e che imparano, in modo automatico, dai dati forniti e sta entrando nell’ambito sanitario con diverse finalità e risultati”.

“E' fondamentale sottolineare che l’intelligenza artificiale (IA) non può sostituire l’uomo: queste tecnologie - sottolineano gli scienziati - forniranno agli operatori sanitari un supporto nella lettura dei dati e nel cogliere elementi significativi che, altrimenti, non sarebbero di facile rilevazione".


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