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Politica venerdì 06 ottobre 2023 ore 19:45

Caos PD provinciale, spaccatura tra due fronti

Da una parte il segretario Sabatino accusa i dimissionari di voler dare una spallata, dall'altra c'è malcontento sui temi: la frattura appare profonda



PISA — Le scorie della direzione del Partito Democratico della Provincia di Pisa non sono smaltite. Anzi: dopo le dimissioni di 5 componenti della segreteria, il segretario Oreste Sabatino non ha risparmiato critiche a questi ultimi. I quali, infatti, avrebbero cercato deliberatamente di sabotarlo.

"La direzione di ieri (giovedì 5 Ottobre, ndr) era stata convocata per discutere di temi di fondamentale importanza non solo per la nostra Provincia ma per l’intera Regione, durante la quale ho presentato una relazione nel merito delle questioni - ha raccontato - purtroppo, l'interesse di una parte era quella di dare una spallata alla segreteria provinciale. Il documento presentato dai dimissionari voleva essere una delegittimazione del segretario, per altro su temi che interpellano il partito a livello regionale".

Sabatino, però, ha messo l'attenzione anche su chi non era presente alla riunione. "Non sono passate inosservate le assenze dei sindaci al primo mandato e che, in vista di una rielezione, hanno bisogno di un convinto e impegnato sostegno di tutto il partito - ha aggiunto - al voto sulla mia relazione, però, quella parte politica non ha voluto partecipare. Hanno abbandonato la sala, consapevoli di non avere i
numeri, compreso il presidente della direzione (Fabrizio Cerri, ex segretario, ndr) che dovrebbe garantirne il regolare svolgimento".

"Un atto di arroganza e di prepotenza nei confronti di tutta la comunità del PD - ha concluso - tuttavia proprio per la responsabilità verso la nostra comunità e la consapevolezza degli impegni che ci attendono non possiamo fermarci. Andiamo avanti, spero tutti insieme, senza timori e con forza. Nei prossimi giorni chiederò alle migliori energie del PD di dare una mano, sicuro di trovare la generosità e la disponibilità che è propria di chi vive la politica come servizio al bene comune".

Il redde rationem, quello sì, non si ferma. A firma di Giovanni Russo, segretario del PD cascinese, arriva poi una nota a nome di tutti i dimissionari e del gruppo avverso al segretario Sabatino.

"Le difficoltà esternate da alcuni membri della segreteria da settimane e culminate con le dimissioni derivano da un percorso senza più spinta e che ha scelto di intraprendere direzioni che non ci trovano d’accordo - si legge nella nota - il documento presentato in direzione provinciale dai membri dimissionari pone questioni politiche: non vi è nulla di personale. L’esito dell’unica votazione tenutasi, tra l’altro, indica un dissenso ampio, poiché i numeri parlano di 35 voti per parte e un astenuto. Non c'è, dunque, una maggioranza a favore del segretario".

"Abbiamo mostrato perplessità sulla conduzione del partito per diverse ragioni di metodo e merito - hanno proseguito - nel metodo, registriamo come il livello provinciale abbia scarsamente coinvolto i livelli comunali del PD e la stessa direzione provinciale su questioni strategiche. La segreteria stessa è risultata essere poco consultata". 

"Come già anticipato dai membri della segreteria abbiamo poi maturato posizioni legittimamente diverse su temi di primarie importanza - hanno spiegato - ka nostra preoccupazione intorno alle vicende di Acque Spa è forte e non ci ha convinto il percorso intrapreso: è stato siglato un accordo preferenziale con chi rappresenta le ragioni della multiutility della Toscana centrale. Un’impostazione che non ci ha mai convinto". 

Infine, pomo della discordia, anche la questione della base diffusa. "Sul Parco, dopo anni, si era trovato un equilibrio nelle ragioni della difesa dell’ambiente che oggi appare in bilico per l’insediamento militare e per la revisione del Piano - conclude il testo - avremmo avuto bisogno di una presa di posizione forte e decisa che, purtroppo, non si è sentita".


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