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Attualità martedì 17 marzo 2020 ore 11:30

Covid, ateneo in aiuto degli studenti Erasmus

Difficile quantificare il numero esatto degli studenti dell'ateneo pisano rimasti all'estero e degli stranieri bloccati a Pisa



PISA — L'Università di Pisa sta seguendo con attenzione la situazione dei numerosi studenti e alcuni professori in mobilità che, a causa dell'emergenza coronavirus, sono rimasti bloccati all'estero oppure a Pisa. Una situazione di emergenza e in continua evoluzione per gli erasmus, hanno fatto sapere dall'ateneo pisano, rispetto alla quale è difficile anche stimare il numero degli studenti rimasti o rientrati dall'estero. 

L'unica cosa certa è che, prima dell'emergenza coronavirus e della sospensione dei trasporti internazionali, si contavano a Pisa oltre 300 studenti stranieri (incoming) mentre si trovavano all’estero oltre 400 studenti pisani (outgoing). A tutti, compresi docenti e personale di staff, l'ateneo ha inviato comunicazioni in italiano ed inglese con alcune istruzioni su come comportarsi, firmate dal rettore Paolo Macarella.

La Crui (Conferenza dei Rettori delle Università Italiane) sta gestendo direttamente per tutte le università i contatti con i Ministeri coinvolti, Mur (Ministero dell’Università e della Ricerca) e Maeci. Il rettore Mancarella è costantemente in contatto con la Crui e avrebbe già manifestato più volte il forte disagio degli studenti che desiderano tornare in Italia e si trovano impossibilitati a farlo a causa del numero limitato di voli e alle restrizioni imposte dai paesi ospitanti.

Dunque l'Ateneo è in contatto costante con Farnesina e Crui e in alcuni casi speciali (ad esempio per la Cina) sta contattando ambasciate e consolati per coordinare eventuali aiuti agli studenti o docenti che volessero rientrare nel loro paese.

Ovviamente, fino al 3 aprile 2020 è sospeso l’avvio di mobilità incoming e outgoing nell’ambito dei programmi Erasmus+ e nell’ambito di qualunque altro programma di mobilità internazionale. Mentre gli studenti che si trovano all'estero, sia gli stranieri a Pisa sia i pisani fuori dall'Italia, sono invitati a restare dove sono: "Al fine di evitare una sovraesposizione a rischi di contagio - si legge sul sito dell'Università di Pisa -, gli studenti e i tirocinanti in mobilità sono invitati a non rientrare nelle loro nazioni di appartenenza, a restare nei loro alloggi, astenendosi da tutti i contatti sociali, e a rispettare le indicazioni delle autorità sanitarie e governative locali, salvo diversi accordi bilaterali tra i Ministeri dei rispettivi paesi".

"Su richiesta dello stesso studente o tirocinante - è specificato -, sia italiano all'estero che straniero attualmente in Italia, è comunque possibile il rientro nel paese d'origine, giustificato dalla causa di forza maggiore, con le modalità concordate tra il Maeci e il paese di provenienza (consultando l'unità di crisi del proprio consolato di riferimento) e sempre assicurando il rispetto delle disposizioni nazionali sugli spostamenti delle persone relative all'emergenza Covid-19".

Dunque, su richiesta dello studente all'estero è possibile il rientro in Italia, purché giustificato dalla causa di forza maggiore, con le modalità concordate tra il Maeci (Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale) e il paese ospitante (consultando l’unità di crisi dell’ambasciata o del consolato di riferimento) e sempre assicurando il rispetto delle disposizioni nazionali sugli spostamenti delle persone relative all’emergenza Covid-19. Tutti gli studenti in mobilità che rientreranno in Italia verranno reinseriti nel loro piano di studi originale, senza penalizzazione sulla loro carriera accademica a causa della sospensione/interruzione della mobilità.

Eventuali interruzioni delle attività didattiche presso gli Istituti ospitanti dovute all’emergenza del contagio da Covid-19 non saranno considerate come periodi di interruzione della mobilità e la sovvenzione sarà mantenuta. Chi è in mobilità Erasmus puoi cancellare o sospendere le attività appellandosi alla causa di forza maggiore, come comunicato dall’Agenzia nazionale. Chi invece è in mobilità con borsa di studio finanziata dall’Ateneo, può sospendere le attività contattando l’unità dell’Università di Pisa che gestisce la procedura di mobilità. Chi decide di non sospendere la sua mobilità, al fine di evitare una sovraesposizione a rischi di contagio, è invitato a rispettare le indicazioni delle autorità sanitarie e governative del Paese ospitante, astenendosi da tutti i contatti sociali. Per tutti gli altri tipi di mobilità, gli studenti sono invitati a contattare l’unità dell’Università di Pisa che gestisce la procedura della mobilità, in modo da concordare direttamente la soluzione più appropriata per le varie situazioni.


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