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Attualità sabato 26 dicembre 2015 ore 12:00

Il 2015 del Parco di San Rossore

Il presidente Manfredi traccia un bilancio dell'anno che sta per finire e rilancia le strategie e gli auspici per il 2016



PISA — Le note vicende relative alla gestione finanziaria fino al 2012, che hanno condizionato fortemente l’operato dell’Ente Parco in questi ultimi anni, sono ormai in fase di chiusura: è infatti terminato il lavoro del commissario ad acta la cui nomina era stata effettuata dalla Regione Toscana su specifica richiesta dagli stessi organi dell’Ente affinché venisse fatta appunto chiarezza sui bilanci pregressi.

L’auspicio del Presidente Manfredi è che i consuntivi predisposti dal commissario ad acta possano essere portati in Consiglio regionale (organo preposto all’approvazione dei bilanci dell’Ente) all’inizio del 2016, così da consentire all’Ente Parco si riuscire a ripartire con una gestione finanziaria ordinaria già dal prossimo anno. Il tema ha profondamente condizionato il funzionamento e la programmazione del Parco sotto molteplici aspetti, soprattutto perché ha vincolato le spese sostenibili a quelle aventi natura obbligatoria.

Quello che si chiude è comunque un anno importante, anche perché ha visto l’approvazione della nuova legge regionale sulle aree protette (Legge n. 19 marzo del 2015, n. 30) (Approfondimento al link: http://www.parcosanrossore.org/dettaglio.php?id=30155). L’Ente Parco ha cercato di interpretare, rispetto alle politiche messe in campo, un ruolo sempre più “geopolitico”, ovvero rappresentare il cuore pulsante dell’area vasta della Toscana nordoccidentale e delle politiche costiere, anche in considerazione del fatto che la nuova legislatura regionale ha come uno dei suoi obiettivi quello del riequilibrio delle zone della regione.

Tale ruolo geopolitico di soggetto “stimolatore” è stato svolto dall’Ente Parco sia in termini politici, affinché la dimensione dell’area vasta potesse prendere sempre più corpo, sia in termini di pianificazione, da un punto di vista di “relazioni” tra Parco e territorio al suo interno e al suo esterno: proprio in tale prospettiva entro il prossimo anno dovrà essere aggiornato il Piano territoriale del Parco - il cosiddetto “Piano Cervellati”, redatto alla fine degli anni Ottanta del secolo scorso e definitivamente approvato alla fine del 1989 - che la nuova legge regionale definisce ora “Piano integrato” e che rappresenta la “costituzione” dell’area protetta, corrispondente a un Piano strutturale per un Comune. Il Piano integrato dovrà definire le politiche di governo del territorio per i prossimi decenni in termini pianificatori: si tratta di una sfida che dovrà essere affrontata dall’Ente con un forte rapporto di collaborazione con le istituzioni e col resto del territorio, al fine di ricevere input e contributi utili all’elaborazione dello strumento e per incidere sulle stesse politiche e sugli strumenti che i comuni o le unioni di comuni si danno a loro volta (piani strutturali, regolamenti urbanistici, etc.).

Il ruolo geopolitico del Parco dovrà continuare ad essere svolto anche in termini di valorizzazione del territorio: già quest’anno, dopo che per 11 anni il Parco regionale aveva beneficiato del riconoscimento dell’Unesco (Programma “Man and Bioshpere”), è stato ricandidato il territorio del Parco e quello al di fuori dei suoi confini, in modo quindi più innovativo rispetto a quanto fatto in passato e, soprattutto, col coinvolgimento di nuove zone “esterne” all’area protetta. (Approfondimento al link: http://www.parcosanrossore.org/dettaglio.php?id=32840)

Recentemente è stata avanzata una proposta per candidare il Parco regionale, e in particolare la Tenuta di San Rossore, ad ospitare il G7 che si svolgerà in Italia nel 2017. (Approfondimento al link: http://www.parcosanrossore.org/dettaglio.php?id=33715); nel momento in cui l’Ente riuscisse ad avere successo, si tratterebbe di un evento con risvolti positivi per tutto il territorio del Parco.

Stesso discorso vale per altri due eventi di particolare rilievo che si sono svolti quest’anno: il seminario per il 50° anniversario dell’istituzione del Diploma europeo delle aree protette (Approfondimento al link: http://www.parcosanrossore.org/dettaglio.php?id=30724) e il Toscana Endurance Lifestyle 2015, una manifestazione internazionale equestre che ha visto la presenza nella Tenuta di San Rossore dell’emiro di Dubai e che ha avuto ricadute su tutto il territorio anche al di fuori del territorio del Parco, con presenze in molte strutture ricettive della Versilia, etc. A seguito di tale evento l’Ente Parco ha instaurato ottime relazioni proprio con l’emirato di Dubai (vedi comunicato al link: http://www.parcosanrossore.org/dettaglio.php?id=33791).

Altro argomento di interesse comune alle aree pisane e versiliesi è quello del Lago di Massaciuccoli: in tale area l’Ente Parco, grazie a specifici finanziamenti regionali ed europei, è riuscito ad acquistare una porzione di territorio a Massaciuccoli, perché possa essere riallagata in collaborazione col Consorzio di Bonifica al fine di garantire un adeguato ripristino del contesto ambientale-naturalistico.

L’operazione s’inserisce nel tema del risanamento del lago, che coinvolge dal 2006, con un’apposita strategia definita a livello regionale, varie istituzioni con diverse competenze: si tratta di un percorso complesso che, negli ultimi anni, ha previsto il rifacimento di fognature, la risistemazione delle porte vinciane, il risanamento delle discariche presenti in vari punti, etc.

A seguito dei risultati di un convegno organizzato dall’Ente nel 2014, è emersa le necessità di lavorare sempre di più sul fronte agricolo, per cercare di aggredire aggredire cause ed effetti del malessere del lago e del suo inquinamento, che hanno origine nelle coltivazioni agricole. Da questo punto di vista il Parco è stato per questo in prima linea in questi anni, anche per cercare di attivare forme di riconversione agricola nel comprensorio del Massaciuccoli: l’Ente si è fatto ad esempio promotore, nei mesi passati, dell’attivazione di un Pif (Piano integrato di filiera) per la coltivazione della canapa; un progetto analogo dovrebbe prevedere l’utilizzo della soia. Altre iniziative, che dovranno riguardare colture che non siano quelle che hanno contribuito, per fabbisogno di acqua e uso di fertilizzanti, al processo di eutrofizzazione del lago, potranno essere messe in campo a seconda degli strumenti finanziari e dei bandi regionali disponibili.


Infine, dal punto di vista della promozione turistica, gli aspetti di maggiore importanza nel 2015 hanno incluso sia il lavoro sull’Osservatorio turistico di destinazione, sia l’impegno dell’Ente Parco per la valorizzazione delle aziende agro-zootecniche e dei prodotti tipici: di recente l’Ente ha varato tre programmi che consentono, ai soggetti che ne rispettano i requisiti, di potersi fregiare del riconoscimento di operatore “consigliato dal Parco” ed entrare così nel circuito delle imprese e delle guide che l'Ente è in grado di promuovere con i suoi strumenti comunicativi.


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