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Attualità mercoledì 09 dicembre 2015 ore 12:02

“Il pasticcio dell’ex centro sociale di Via Rook"

Dura presa di posizione della capogruppo in Consiglio Comunale di Sel Simonetta Ghezzani che mostra a tutti le condizioni dei locali



PISA — Da quasi due anni - così scrive la Ghezzani - ormai molti dei locali occupati dal centro sociale di Via Rook sono vuoti. Non solo, ma alcune stanze sono ricettacolo di immondizia e degrado. A pezzi la biblioteca di quartiere sulla quale avevano lavorato tante persone quando il centro sociale fu inaugurato nel 2004.(vedi foto allegate).

Andiamo con ordine: le scuole Toti vengono chiuse perchè a causa del pilone dell'alta tensione che si trova proprio sopra alla struttura sono interdette ai bambini al di sotto dei 12 anni. Diventano nel 2004 centro sociale. Sede di tante attività, ospita anche una bella biblioteca di quartiere. Dopo alcuni anni il cedimento del tetto impone una nuova chiusura. Con un investimento di 230.000 euro vengono fatti i lavori di manutenzione straordinaria e finalmente il primo giugno 2012 il centro sociale riparte con una nuova inaugurazione. Una parte della struttura viene assegnata all'Ente Nazionale Sordi, sfrattato dai locali di Via San Lorenzo per consentire i lavori PIUSS, l'altra alle associazioni che già lavoravano al centro sociale. In via transitoria senza bando, ma con un canone che più volte è stato oggetto di critiche perchè talmente oneroso da imporre pratiche inappropriate per associazioni non a scopo di lucro.

Infatti dopo poco tempo le associazioni si dichiarano impossibilitate a pagare il canone e abbandonano i locali. La vicenda diventa oggetto di lavoro della commissione consiliare permanente sociale e sanità e alla fine del percorso viene votato un atto di indirizzo nel quale si chiede alla giunta di rivedere il regolamento del patrimonio consentendo di assegnare gli spazi di proprietà del comune con un canone sostenibile alle associazioni che ne facciano un uso sociale. L'atto di indirizzo è approvato dal consiglio comunale nel settembre 2014. A distanza di un anno ancora i locali sono colpevolmente vuoti. Come SEL chiediamo alla giunta quali passi siano stati compiuti per dare corso all'atto di indirizzo e cosa intenda fare per restituire alla collettività i locali il cui ripristino è costato alla città negli ultimi anni 230.000 euro.

Siamo peraltro venuti a sapere che una delle due palestre a piano terra verrà destinata agli atleti della barca celeste, Impegnati 16.800 euro per rifare i bagni. Peccato che niente sia stato stanziato per l'altra palestra, sempre all'interno della stessa struttura, in uso alle scuole elementari e medie e inagibile da ottobre. Fino ad ora solo promesse. I bambini e le bambine - conclude la Ghezzani - hanno goduto di un autunno tiepido. Costringerle a non fare attività motoria d'ora in poi non va bene. Per niente”.


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