Attualità sabato 01 giugno 2019 ore 12:14
La memoria di Curtatone e Montanara
Sono passati 171 anni dalla battaglia del 29 maggio 1848, un bagno di sangue in cui gli universitari pisani e senesi testa alle truppe di Radetzki
PISA — Mercoledì 29 maggio l’Università di Pisa ha celebrato il 171esimo anniversario della Battaglia di Curtatone e Montanara, nel ricordo dei volontari universitari che, nel 1848, tennero testa all’esercito comandato da Josef Radetzky. Le celebrazioni, curate dal Comitato Scientifico composto da Massimo Caboara, Simone Capaccioli, Marco Cini, Michele da Caprile, Eleonora Da Pozzo, Monica Lupetti, Davide Poli e Rosalba Tognetti, hanno avuto inizio nella cornice del Camposanto Monumentale di Pisa.
Il rettore Paolo Mancarella e il presidente del consiglio comunale di Curtatone, Giorgio Maffezzoli, hanno sottolineato ai presenti l’importanza di ricordare il sacrificio del Battaglione Universitario e degli altri volontari che combatterono nel 1848, rimarcando il legame profondo che lega l’Ateneo pisano a Curtatone. Sono state deposte alcune corone presso il monumento funebre di Ottaviano Mossotti, splendidamente scolpito da Giovanni Dupré, e presso la lapide che ricorda Leopoldo Pilla e altri caduti sui campi lombardi.
Successivamente le celebrazioni si sono spostate nel cortile del Palazzo della Sapienza: il rettore, la delegazione di Curtatone, il vicesindaco di Pisa Raffaella Bonsangue, il Comitato Scientifico, hanno deposto alcune corone al monumento e alle targhe che ricordano quegli eventi. Presente anche una rappresentanza del Savot, l'ordine goliardico di Pisa, con in testa il primo Torrione Formiconi, Silvano Gremigni.
Le celebrazioni sono proseguite poi in Aula Magna Nuova, dove il coro dell’Ateneo, diretto dal maestro Stefano Barandoni e accompagnato al pianoforte da Silvia Mannari, ha eseguito alcuni inni e canti risorgimentali. La professoressa Maria Antonella Galanti, direttrice del Centro per la diffusione della cultura e della pratica musicale, ha introdotto la performance spiegando la scelta dei canti e il contesto in cui sono stati scritti.
Il rettore, quindi, ha presentato il convegno dal titolo “Scienza e coscienza nazionale. Matteucci e Poggi da Curtatone all’Italia unita”. Alessandro Breccia ha introdotto e coordinato i due relatori: Roberta Cella e Sergio Giudici. Nel suo intervento, dal titolo "Ulisse Poggi (1829-1902): da Curtatone alla scuola. Profilo di un intellettuale del Risorgimento” la professoressa Cella ha raccontato l'emblematica vicenda personale di Ulisse Poggi, combattente a Curtatone, e membro di quella generazione di intellettuali che si occupò di costruire le basi della nuova Italia. Poggi fu autore teatrale, narratore e poeta, professore di letteratura italiana al liceo di Reggio Emilia (1860-1877), poi provveditore agli studi a Belluno (1877-1878) e a Piacenza (1878-1882), infine rettore del collegio Cicognini e preside del liceo di Prato (1883-1889).
Il professor Giudici, nel suo intervento “Carlo Matteucci tra elettrofisiologia, anglofilia e Risorgimento”, ha ripercorso le vicende biografiche, scientifiche e politiche di Carlo Matteucci, fisico dello studio pisano, pioniere della elettrofisiologia e ministro dell'istruzione del Regno di Italia nel 1862. Come sappiamo, anche Matteucci, fu protagonista nelle vicende del Battaglione Universitario e, quindi, nei moti del 1848.
Nel pomeriggio, le celebrazioni per il 171esimo sono proseguite alla Domus Mazziniana. Il direttore Pietro Finelli ha introdotto la lectio tenuta dal professor Paolo Rossi, dal titolo “Riccardo Felici, fisico e patriota, nel secondo centenario della nascita”. Un bellissimo affresco di un’altra personalità di spicco della scienza italiana e non solo, profondamente coinvolta nelle vicende del 1848. Rossi si è soffermato sul percorso scientifico e di ricerca di Felici, ma anche sul lato più intimo e meno conosciuto del grande scienziato.
Infine, il direttore della Domus ha presentato un’anteprima della nuova sala dedicata a Curtatone e Montanara che, oltre al plastico e a una parte del materiale realizzato lo scorso anno per il 170esimo, ospiterà cimeli e documenti del periodo. Nell’occasione, è stato proiettato un documentario realizzato dal Museo di Fucecchio che festeggia i 50 anni dalla sua istituzione. Il direttore del Museo, Andrea Vanni Desideri, ne ha spiegate le fasi di realizzazione.
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