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Politica venerdì 14 maggio 2021 ore 14:30

La mobilità sostenibile diventa una dura maratona

Ci sono volute due giornate piene di seduta consiliare per approvare il Piano urbano della mobilità sostenibile, il primo Pums della città di Pisa



PISA — Al termine di due giorni pieni di discussioni - metà martedì e metà ieri - il consiglio comunale di Pisa ha approvato il Pums, il Piano urbano della mobilità sostenibile. Il Piano non è uno strumento urbanistico ma piuttosto una sorta di "visione" per migliorare la qualità della vita dei cittadini, puntando a rendere gli spostamenti integrati, funzionali e più sostenibili dal punto di vista ambientale.

Proprio perché si tratta di una "visione", dentro al Pums - redatto con la consulenza esterna dello studio Tages Sc  - troviamo un po' di tutto, alcuni progetti già realizzabili e altri, da capire quali, destinati a rimanere sulla carta. Si va dalla nota Tramvia Stazione-Cisanello a ben quattro ponti ciclopedonali sul fiume Arno, dalla realizzazione di vari parcheggi - il più discusso sul viale delle Cascine - fino al permettere ai ciclisti di andare in senso vietato in alcune strade (lo fanno già ma ora c'è anche una norma specifica del Codice della Strada che lo consente). E si parla anche della Tangenziale Nord-Est, di trasformare la linea ferroviaria Pisa-San Giuliano Teme in metropolitana, con tanto di fermata aggiuntiva in corrispondenza degli Arsenali Medicei e, ovviamente, di nuove piste ciclabili.

Il Piano è stato approvato con 22 voti a favore e 9 contrari, dopo due intere sedute nelle quali sono stati discussi e votati 43 emendamenti, 122 osservazioni e 18 ordini del giorno. Una maratona dura da sostenere per molti consiglieri, durante la quale le minoranze hanno criticato sia il Pums sia il metodo con cui sono state votate le osservazioni, non singolarmente ma raggruppate per proponente.

Le minoranze hanno parlato di cementificazione (si ipotizzano 70mila metri quadri di nuovi parcheggi), di mancata partecipazione, di mancanza di una visione d'area vasta, di un piano limitato alla sola città di Pisa escludendo il litorale, di un'occasione persa per dare una mobilità sostenibile alla città di Pisa. Dalla maggioranza si è parlato di ostruzionismo delle opposizioni, di un Pums comunque in continua evoluzione, di partecipazione limitata dalla pandemia e di un Piano che prende a esempio la Germania e altri paesi europei.

"Dopo due giorni di ininterrotta discussione, il Consiglio Comunale ha approvato il Pums – ha commentato l’assessore all’urbanistica e mobilità urbana Massimo Dringoli, tra i più provati al termine della maratona consiliare -. La delibera di approvazione ha fatto seguito alla discussione di 43 emendamenti, di cui 42 presentati dalle minoranze, delle controdeduzioni alle 122 osservazioni, raggruppate in 34 secondo i numeri di protocollo già discussi nella Prima commissione consiliare, e di 18 ordini del giorno. Nella discussione degli emendamenti, in particolare, sono state mosse accuse all’Amministrazione, con toni degni di un comizio da campagna elettorale, ignorando totalmente sia quanto da me dichiarato alla presentazione del Piano, sia gli stessi contenuti del Piano". 

"Ho dovuto rilevare - ha aggiunto l'assessore - quanto poco contribuisca all’interesse generale, costituito dal conseguimento degli obiettivi del Pums, un comportamento che sconfina nell’arroganza, essendo caratterizzato dal rifiuto di esaminare a fondo i contenuti del Piano, con giudizi negativi emessi a priori ed espressi con modalità tese unicamente a ritardare quanto più possibile l’approvazione di un Piano, non riuscendo a nascondere il disappunto da parte di chi, in tanti anni precedenti, non era stato capace di avviarne neanche le linee guida"

"Dispiace che le minoranze abbiano perso un’occasione per fornire un contributo - ha concluso l'assessore -, assorbite dalla convinzione che ripetendo in continuazione accuse totalmente infondate, queste possano alla fine essere recepite come verità. Chiaramente non può essere accettato che venga esercitata l’opposizione con queste modalità. Il dispiacere prodotto dall’assenza di contributi provenienti da critiche assolutamente infondate è comunque largamente compensato dalla soddisfazione di essere giunti all’atto di approvazione di un Piano, che porterà un notevole contributo al progresso della città ed alla sostenibilità della vita delle future generazioni. Si tratta del primo Piano che a Pisa affronta realisticamente il problema della sostenibilità ambientale senza cadere negli inganni di sedicenti ambientalisti capaci solo di dire no a tutto e incapaci di produrre proposte che possano migliorare la vita della nostra città".

"Il 1 Aprile a Livorno - hanno ricordato oggi da palazzo Gambacorti - è stato stipulato tra i sindaco di Pisa, Livorno, Lucca e Firenze un percorso per avviare la definizione di una strategia comune per il miglioramento del sistema dei collegamenti di area vasta, con particolare riferimento alle infrastrutture stradali e ferroviarie, ai sistemi di trasporto rapido di massa fra l’area centrale e la costa toscana e alle nuove connessioni di mobilità leggera e sostenibile. Gli effetti che l’attuazione di un tale piano potrà avere sui trasporti nell’area pisana potranno essere studiati con un modello che già con il PUMS della città di Pisa si prevede di sviluppare in relazione ad un’area denominata Area Metropolitana Pisana, mettendo in collegamento il servizio urbano di Pisa con un’area vasta intercomunale".

Tra gli obiettivi indicati nel Pums, da raggiungere entro il 2030, troviamo la diminuzione del 30% degli spostamenti in auto dentro la città, e il conseguente aumento del 20% dei passeggeri che utilizzano il trasporto pubblico locale, e del 30% dei cittadini che utilizzano bici, mezzi elettrici e altri mezzi ecologici, anche in sharing. "In questo modo - è stato spiegato - sarà ridotto del 20% il tempo medio di spostamento, e potrà aumentare del 30% il numero di persone che vive entro 400 metri da una fermata di un mezzo pubblico (bus, tramvia, stazione di bike sharing). Si prevede anche una diminuzione del 40% del consumo di carburante. Questi marco-obiettivi si legano direttamente a quelli di carattere ecologico e sociale: - 20% di emissioni da traffico veicolare, -10% di inquinamento acustico, -30% di incidenti, +15% di inclusione sociale, +5% di occupazione".


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