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Attualità martedì 20 marzo 2018 ore 10:04

Lavoro come diritto e come dovere

Tanti spunti dalla riflessione che si è svolta nella sala delle Baleari a Pisa partendo da una tesi di laurea in giurisprudenza



PISA — Right or duty to work. Lavoro, welfare e politiche per l’occupazione tra House of Cards e le sfide del futuro. 

E' stato questo il titolo di un incontro che si è svolto a palazzo Gambacorti su temi molto attuali, anche della politica di oggi e che ha preso spunto da una tesi di laurea, quella del giovane pisano Valerio Martinelli, oggi dottorando e impegnato su tanti versanti nel mondo associativo, culturale e politico, che poi ha tradotto i suoi pensieri in un volume dove ha dialogato in maniera immaginaria con il protagonista della fiction "House of Cards" Frank Underwood.

Al dibattito, coordinato dal giornalista Alessandro Turini, di quinewsPisa, hanno preso parte, oltre allo stesso Martinelli, Andrea Pieroni, consigliere regionale, Pasqualino Albi, ordinario di diritto del lavoro dell’Università di Pisa e l'assessore comunale Andrea Serfogli.

Dopo l’introduzione del professor Albi, relatore della tesi di laurea dello stesso Martinelli, che ha delineato il contesto all’interno del quale la ricerca si è svolta, la conversazione ha toccato i punti nevralgici del libro. "Il lavoro – ha esordito Pieroni – è un diritto costituzionale, che oggi è minacciato da eccessiva flessibilità e scarse retribuzioni". Ricordando i passaggi fondamentali della Costituzione, lo stesso Consigliere Regionale ha messo in mostra anche l’altra faccia della medaglia. "Non solo un diritto – ha concluso – ma anche un dovere per favorire il progresso non solo materiale, ma anche spirituale della comunità dove il lavoratore vive".

E proprio sulla dimensione sociale del lavoro si è espresso Andrea Serfogli. "È necessario rimettere al centro della discussione il lavoro – ha commentato – come fattore imprescindibile della dignità umana". L’assessore dell’amministrazione pisana ha rivolto il suo sguardo anche al di là della politica. "Esiste una responsabilità sociale da parte di chi fa impresa – ha continuato – per la creazione di posti di lavoro e per incidere positivamente sul tessuto territoriale".

L’intervento finale è proprio di Martinelli. "Su tali argomenti è difficile dar risposte, – ha affermato – ma possono essere posti quesiti per riflettere sullo stato delle cose». Per Martinelli, come spiega nel volume, è di lavoro che occorre parlare. «Il lavoro è la fonte di rispettabilità di ogni essere umano – ha spiegato – ed esso dev'essere inteso non solo come forma per arrivare a uno stipendio, ma come un mezzo per la costruzione di un sogno e lo sviluppo delle proprie competenze". E ancora, in conclusione, un riferimento al contesto italiano. "Il nostro Paese è indietro per quanto riguarda le politiche attive del lavoro – ha concluso – ma impegnandosi ad ogni livello, è possibile cambiare le cose".


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