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Attualità giovedì 05 giugno 2025 ore 18:30

Malattie del colon, un'alternativa alla chirurgia

Al via il progetto Daedalus: l’Università di Pisa guida una rivoluzione nella rigenerazione dei tessuti intestinali con biomateriali intelligenti



PISA — Rigenerare il colon senza bisturi: è questa la promessa del progetto Daedalus, finanziato dal programma Horizon Europe e coordinato dal Centro di Ricerca “Enrico Piaggio” dell’Università di Pisa. Con un budget complessivo di 7,7 milioni di euro, di cui oltre 1 milione destinato al centro pisano, Daedalus mira a cambiare il trattamento delle malattie colorettali (CRDs), che colpiscono più di 2,2 milioni di europei, offrendo un’alternativa concreta e meno invasiva alla chirurgia tradizionale.

“Con Daedalus vogliamo dimostrare che è possibile intervenire in modo mirato e minimamente invasivo, combinando tecnologie endoscopiche avanzate con biomateriali intelligenti capaci di rigenerare selettivamente mucosa e sottomucosa del colon", ha spiegato il professore Giovanni Vozzi, ordinario di bioingegneria,a capo del progetto.

Questi innovativi biomateriali, applicati direttamente sulla lesione tramite tecniche di stampa endoscopica, reagiscono a stimoli esterni come luce o campi magnetici e rilasciano fattori di crescita, molecole antibatteriche e antifibrotiche per stimolare la rigenerazione e ridurre complicanze. L’impatto atteso non riguarda solo i pazienti, in particolare anziani e soggetti con colite ulcerosa o Fap, ma coinvolge anche l’intero ecosistema medico-industriale: dagli ospedali ai professionisti sanitari, dalle industrie dei dispositivi medici e dei materiali avanzati fino agli enti regolatori e alla comunità scientifica nei campi dell’ingegneria tissutale e dei biomateriali.

Il professore Giovanni Vozzi, ordinario di bioingegneria, a capo del progetto.

Il progetto, partito ufficialmente l'1 Giugno, sarà realizzato da un consorzio multidisciplinare che riunisce università, centri di ricerca, ospedali e aziende industriali provenienti da tutta Europa. Oltre all’Università di Pisa, partecipano partner di primo piano come l’Universitätsklinikum di Würzburg, il Politecnico e l’Università degli Studi di Torino, il CNRS/IBMM in Francia, l’Università di Gent in Belgio, ADBioInk in Turchia, Thiomatrix GmbH in Germania, AIJU in Spagna, e realtà come BEWARRANT, Warrant Hub, 4TISSUE, ENDOSCOPY Srl e il Luxembourg Institute of Science and Technology.


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