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Attualità giovedì 22 settembre 2016 ore 15:10

Mazor, il robot che guida le mani del chirurgo

E' il primo al mondo ideato per la chirurgia spinale. L'Aoup ce l'ha da più di un anno e ora lo condividerà con gli altri presidi dell'area vasta



PISA — Da qualche giorno questa attrezzatura viene utilizzata, oltreché dai neurochirurghi e dai chirurghi ortopedici dell’Aoup, anche dai colleghi ortopedici provenienti dagli ospedali dell’area vasta nord-ovest (Pisa, Massa e Carrara, Lucca e Livorno)

 L’indicazione è per gli interventi di chirurgia spinale che richiedono il posizionamento di viti con la massima precisione possibile.

Mazor è stato concepito proprio per effettuare delicatissime operazioni di chirurgia vertebrale come le gravi patologie discali o erniali. Qui a Pisa si sta utilizzando per interventi di stabilizzazione della colonna vertebrale, interventi chirurgici spinali, cura delle deformità spinali o di patologie degenerative.

La peculiarità di Mazor è il fatto che questo robot è in grado di riprodurre fedelmente in sala operatoria una procedura chirurgica precedentemente pianificata sulla base di tac e di ridurre del 60 per cento l’esposizione a radiazioni.

“Ma non si tratta dell’unico vantaggio – spiega il dottor Riccardo Vannozzi, direttore dell’unità operativa di neurochirurgia dell’Aoup - Rispetto alle mani del chirurgo, infatti, questo apparecchio si muove su un binario fisso ed è guidato da un computer programmato che sceglie direzione, spessore e lunghezza delle viti dopo aver acquisito le immagini Tac su un modello tridimensionale e averne verificato accuratezza e aderenza alla colonna vertebrale tramite ulteriori immagini radiologiche intraoperatorie e fluoroscopio. A quel punto il robot guida le mani del chirurgo per il posizionamento delle viti sulla piattaforma, solidale con la colonna vertebrale del paziente, con un margine di precisione intorno al 93 per cento. Si tratta di un enorme passo avanti rispetto alla chirurgia tradizionale della colonna vertebrale, che comportava tagli estesi della cute e quindi maggiori tempi di recupero e ospedalizzazione, o alla tecnica percutanea che permette di fissare le viti con piccoli tagli laterali ma che comporta un utilizzo maggiore di radiazioni”.

Fra gli altri vantaggi della chirurgia robotica spinale anche il minore rischio di complicanze, re-interventi e la diminuzione della terapia antalgica post-intervento.


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