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Attualità venerdì 12 aprile 2024 ore 14:11

Nel Parco 80 nidi di airone cenerino

Foto di: Matteo Gaglio

Il volatile è tornato a nidificare nel Parco di San Rossore. Solo quest'anno sono stati censiti 80 nidi e 200 piccoli esemplari



PISA — L'airone cenerino è tornato a nidificare nel parco di San Rossore, dove continuano gli investimenti volti a salvaguardare la riserva naturale del Palazzetto e le sue specie rare: una vera e propria oasi di biodiversità accessibile solo per la ricerca scientifica e per la gestione ambientale.

Sono quest'anno sono stati censiti 80 nidi di airone cenerino, con un totale di 200 pulli (così sono chiamati i pulcini di questo uccello).

"Nell'ultimo periodo abbiamo investito per la conservazione di questa riserva situata nell'area a nord est della Tenuta di San Rossore, tra Sterpaia e Madonna dell'Acqua - spiega il presidente del Parco Lorenzo Bani - 140 ettari unici in Italia che ospitano due specie rarissime, definite relitti geografici: la felce florida (Osmunda regalis) e l’iperico delle torbiere (Hipericum elodes)".

Con un investimento di circa 50mila euro, tutta la recinzione intorno al Palazzetto è stata sia restaurata nei tratti meno compromessi sia, dove era necessario, completamente sostituita con nuovi steccati in pali di castagno e rete metallica. Alta 2 metri, la recinzione consente il movimento della microfauna ma non permette agli ungulati, le cui attività sono dannose per le delicate specie presenti, di entrare nella riserva. Con un doppio effetto positivo: la protezione ambientale di questi luoghi e anche delle zone agricole di Albavola e Campaldo che si trovano al di là della riserva.

Inoltre, grazie alla collaborazione con il consorzio di bonifica 4 basso Valdarno, è stata ripristinata la pre-esistente area umida di 25 ettari situata a fianco dei canali della riserva, anticamente chiamata Gazzaia. Proprio dopo questo intervento l'airone cenerino è tornato a nidificare.

"Continueremo ad occuparci di quest'area che va gestita con particolare attenzione per la sua delicatezza e la sua importanza ambientale" conclude Bani.


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