“La priorità di Pisa è la casa”

Almeno 140 famiglie pisane sarebbero a rischio sfratto e per l'emergenza abitativa si ricorre ai B&B. Manifestazione per le case popolari il 12 Aprile

PISA — Lo scorso giovedì, la piazza del quartiere di Sant'Ermete ha visto decine di cittadini riunirsi in assemblea per discutere della situazione di emergenza abitativa che attraversa la città. Una situazione che è stata definita "insostenibile". Presenti anche i rappresentanti di Unione Inquilini, Asia Usb e Sicet, nonché alcuni consiglieri comunali di Una città in comune” e Partito Democratico e rappresentanti di Rifondazione e Potere al popolo.

"Una emergenza concentrata in più fenomeni di disagio abitativo - è stato spiegato al termine dell'assemblea -: le condizioni di invivibilità in alcuni blocchi di case popolari; il tornado degli sfratti per morosità che si sta abbattendo su più di 140 nuclei familiari; il disagio dell'alloggio in emergenza in camere di Bed and breakfast. Le cause e le manifestazioni di questi fenomeni sono note e segnalate innumerevoli volte a tutte le autorità competenti: Giunta comunale, Prefettura, Regione Toscana".

L'assemblea ha quindi deliberato per martedì 12 Aprile, "in occasione del prossimo consiglio comunale, di convocare dalle ore 14.00 una manifestazione in Piazza XX Settembre, di fronte a Palazzo Gambacorti, affinché queste problematiche siano rappresentate al massimo organo democratico della città".

"L'assemblea - hanno aggiunto i promotori - ha espresso unanime volontà di essere ricevuti dal consiglio comunale, in particolare dalla conferenza dei capigruppo, per esporre le seguenti improrogabili misure per affrontare l'emergenza abitativa:

1) l'istituzione di una commissione d'inchiesta, dalla durata di 30 giorni, per accertare rapidamente le responsabilità che hanno comportato il blocco delle costruzioni dei nuovi alloggi in Sant'Ermete. E per evitare che eventuali altri stanziamenti economici pubblici vadano nuovamente dispersi in contenziosi da milioni di euro, recando grave danno sia alle casse pubbliche che agli inquilini che aspettano un alloggio popolare a norma di legge.

2) la sospensione della forza pubblica nell'utilizzo degli sfratti, motivata per motivi di ordine pubblico e di tenuta socio-sanitaria. Una misura temporanea ma determinante affinché le istituzioni aprano una vera concertazione e diano risposte in merito a bandi per le assegnazioni di alloggi Erp e di emergenza".

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