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Attualità venerdì 05 maggio 2023 ore 17:20

Scoperte righe e colonne sui papiri di Ercolano

La conferma arriva dagli esperimenti di macro-fluorescenza a raggi X. La ricerca condotta da Università di Pisa, Cnr e Infn



PISA — Anche gli scribi di Ercolano utilizzavano righe e colonne come strumenti per delimitare lo specchio di scrittura. Una consuetudine, la cui notizia ci è stata tramandata dagli autori classici, che oggi trova la prima conferma scientifica grazie a una ricerca condotta da Università di Pisa, Cnr e Infn sui papiri di Ercolano e pubblicata su Scientific Reports.

Il progetto di ricerca, denominato GreekSchools, è coordinato dal professor Graziano Ranocchia del dipartimento di Filologia, Letteratura e Linguistica dell’Università di Pisa, ed è dedicato proprio all’analisi, con tecniche avanzate, dei papiri carbonizzati di Ercolano custoditi nella biblioteca nazionale Vittorio Emanuele III di Napoli. 

Lo studio, al quale hanno collaborato  fisici, chimici e papirologi ha per la prima volta evidenziato, come spiega una nota congiunta di Università di Pisa, Cnr, Infn e Mic, la presenza di vari tipi di griglie nei rotoli librari greci dell’antichità.  

Se era già noto che gli scribi antichi utilizzassero a questo scopo un righello e una rondella di piombo strofinata sulla superficie del papiro per tracciare linee appena visibili come confini dello specchio di scrittura "Mai finora  - si legge nella nota - ne era stata evinta traccia nei numerosissimi papiri a noi pervenuti dall’antichità, al punto che i moderni studiosi si sono arrovellati per decenni sul significato di tali testimonianze. Gli esperimenti di macro-fluorescenza a raggi X a scansione eseguiti su papiri ercolanesi della Biblioteca Nazionale di Napoli dal team del dottor Paolo Romano, dell’Istituto di scienze del patrimonio culturale del Cnr (Cnr-Ispc) di Catania, e dei Laboratori Nazionali del Sud dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, hanno fornito la prova sperimentale della correttezza di queste informazioni".

"Grazie alla strumentazione portatile sviluppata in Cnr-Ispc con il progetto Mur Pon Ir Shine, prosegue la nota, "Sono stati rivelati per la prima volta diversi tipi di griglie costituite da linee di piombo disposte in senso ortogonale al fine evidente di delimitare spazi intercolonnari, colonne, intercolunni e singole linee di scrittura".

“Si tratta di una scoperta sensazionale per la papirologia – afferma il professor Graziano Ranocchia – ora abbiamo conferma di quanto prima potevamo solo immaginare. È inoltre finalmente dimostrato che la sistematica inclinazione delle colonne di scrittura nei rotoli letterari, la cosiddetta Legge di Maas, era un fatto estetico intenzionale degli scribi antichi, e non un segno di mancata accuratezza grafica, come è stato da alcuni ipotizzato”.

“Lo sviluppo di strumentazioni e metodi non invasivi per l’analisi in situ sta portando importanti avanzamenti nella diagnostica dei beni culturali, – continua la dottoressa Costanza Miliani, direttrice del Cnr-Ispc – in particolare lo scanner Xrf sviluppato da Ispc-Cnr per la piattaforma di accesso Molab dell’infrastruttura di ricerca E-Rihs permette di rivelare informazioni preziose sulla composizione chimica e la distribuzione degli elementi grazie a sensibilità e risoluzione spaziale senza pari, come per le ultra-tracce di piombo residuale delle line di scrittura dei papiri di Ercolano”.

Grande soddisfazione è stata espressa anche da Maria Iannotti, direttrice della Biblioteca Nazionale di Napoli, cobeneficiaria del progetto finanziato dalla Commissione Europea. “Questo - commenta la direttrice- è un nuovo inizio per gli studi concernenti le nostre collezioni e un modello di cooperazione istituzionale da estendere ad altri casi dello stesso genere. A mio giudizio, la conservazione e la ricerca devono andare di pari passo e devono comunicare tra di loro a vantaggio sia dell’una che dell’altra”.


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