Attualità martedì 08 dicembre 2015 ore 12:00
Rivive il mito di Ada Lovelace
A 200 anni dalla nascita della prima programmatrice della storia si trovano a Pisa esperte internazionali di tecnologia e storici dell’informatica
PISA — “La scienza fa male alle donne, lo sanno tutti. Pensare troppo le stanca”. Con parole simili, a metà Ottocento, insegnanti e amici di famiglia cercarono di frenare il genio di Ada Byron King, contessa di Lovelace nonché unica figlia legittima di Lord Byron, passata alla storia come la prima programmatrice informatica della storia. A 200 anni dalla nascita, la figura e le idee di Ada Lovelace rivivono a Pisa attraverso un’intervista impossibile, messa in scena al Cinema Arsenale mercoledì 9 dicembre alle ore 21 (ingresso libero). Seguirà la proiezione del film “Conceiving Ada” (1997) con Tilda Swinton, per la regia di Lynn Hershman Leeson (versione originale in lingua inglese, sottotitolato in italiano).
Si tratta del primo appuntamento di STEMpink, kermesse organizzata da Università di Pisa e Museo degli Strumenti per il Calcolo in partnership con Fondazione Sistema Toscana e Fondazione Galileo Galilei per indagare l’eredità della matematica inglese e mettere nell’angolo i pregiudizi sulle donne scienziate. Perché se è vero che sono passati due secoli da quando Ada Lovelace codificò il primo programma di computer di sempre (i numeri del Bernoulli), è altrettanto vero che solo nel 2006 il rettore dell’Università di Harvard affermò pubblicamente che “le donne non sono biologicamente adatte allo studio delle materie scientifiche”.
A vestire i panni di Ada Lovelace domani sera sarà Giulia Solano, interprete dei Sacchi di Sabbia, intervistata da Paolo Mancarella dell’Università di Pisa. A scrivere la sceneggiatura del dialogo “impossibile” nientemeno che Nicoletta De Francesco, Prorettore vicario dell’Ateneo, nonché informatica.
La Prof.ssa De Francesco sarà tra i protagonisti della seconda giornata di STEMpink, giovedì 10 dicembre alle ore 15 al Museo degli Strumenti per il Calcolo (ingresso libero), introdotta da Bruce Sterling, uno dei più noti scrittori di fantascienza al mondo, nonché uno dei capostipiti del filone dello SteamPunk, genere letterario a cui si ispira il titolo dell’iniziativa (STEM è invece l’acronimo di Science, Technology, Engineering and Mathematics).
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