Attualità domenica 13 luglio 2025 ore 07:30
Incarichi al Teatro Verdi, "resta il problema"

Nella Seconda Commissione Controllo e Garanzia, Lacroce, Auletta e Sofia intervengono sulla gestione delle consulenze affidate dalla Fondazione
PISA — "Dopo settimane di sollecitazioni, finalmente il presidente della Fondazione Teatro Verdi, Diego Fiorini, e il direttore generale, Alessandro Ferrari, hanno partecipato alla Seconda Commissione di Controllo e Garanzia convocata grazie al lavoro e alla pressione costante svolta dai consiglieri comunali dei nostri gruppi". Si apre così la riflessione di Emilia Lacroce, de La città delle Persone, Francesco Auletta di Diritti in comun e Luigi Maria Sofia per Sinistra Unita, sulla gestione degli incarichi professionali, delle consulenze e delle collaborazioni affidati dalla Fondazione nel 2024 e 2025.
"Una gestione - hanno sottolineato - che continua a mancare di chiarezza e valutazioni di opportunità. Durante la seduta, Fiorini e Ferrari hanno rivendicato un modello di costante ricorso alle consulenze esterne, delegittimando platealmente anche le professionalità interne del Teatro, svilendo le competenze del personale e alimentando sovrapposizioni di ruoli e incarichi. Riteniamo che sia un ossimoro inaccettabile parlare di lavoro gratuito, e riteniamo che questa strada sia inadeguata e vada subito fermata. Ci saremmo aspettati risposte più chiare sul perché siano stati affidati tali incarichi e sull'adeguatezza degli stipendi. Particolarmente grave l’assenza di informazioni chiare sulla costituzione di una nuova società in house della Fondazione, affidando una consulenza legale per avere un parere al riguardo senza alcun percorso pubblico di discussione e senza chiarirne finalità, missione e impatti sull’assetto futuro del Teatro Verdi".
Al centro della discussione anche la creazione di una nuova figura fiduciaria per il “coordinamento tra presidenza e direzione generale”, affidata a un esponente di Forza Italia, Matteo Chimenti. "Nessuna spiegazione - hanno aggiunto - sulla reale funzione effettivamente svolta per 500 euro al mese, ad eccezione dell’annuncio di un aumento della retribuzione. Tra l'altro la consulenza per ufficio stampa e comunicazione, appare in evidente sovrapposizione con competenze già presenti all’interno dell’organico, con possibili rischi di danno erariale. In questo caso ci è stato risposto che serviva svolgere mansioni che gli interni non facevano, quali contattare la stampa nazionale. Un bello svilimento dell'ufficio stampa interno. Nel corso della Commissione, denunciamo infine l’attacco scomposto del nuovo direttore generale alla consigliera Emilia Lacroce: un episodio grave, che testimonia la difficoltà di rispondere nel merito e nel rispetto del confronto istituzionale, oltre a un certo nervosismo. Da parte nostra continueremo, dentro e fuori le sedi istituzionali, a svolgere la nostra funzione di controllo e proposta, perché la cultura si governa con trasparenza, competenza e rispetto delle regole".
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