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Attualità mercoledì 24 febbraio 2021 ore 14:55

Vaccini,"Aziende centri per lavoratori e famiglie"

L'Unione Industriale Pisana:“Noi disponibili per supportare la campagna vaccinale anche per salvaguardare attività e occupazione”



PISA — Per accelerare la campagna vaccinale l’Unione Industriale Pisana propone alla Regione Toscana di utilizzare le aziende del territorio come centri vaccinali per i dipendenti e per le loro famiglie

"Una misura che potrebbe consentire a molte aziende di proseguire le attività a pieno regime e in piena sicurezza, senza dover quindi ricorrere alle turnazioni dei dipendenti e al lavoro da remoto. La necessità di selezionare i destinatari dei vaccini, anche a causa della perdurante carenza negli approvvigionamenti, sta difatti rallentando i tempi della vaccinazione anche di numerosi lavoratori le cui attività non possono essere svolte da remoto, ponendoli dunque come soggetti a rischio", viene spiegato.

Anche per questa ragione, l’Unione Industriale Pisana chiede di valutare i criteri e le priorità nel processo di vaccinazione.

“Senza voler entrare nel merito dello storico conflitto di competenze tra Stato e Regioni – ha detto Patrizia Alma Pacini, presidente dell’Unione Industriale Pisana - ci sembra che il mondo produttivo che rappresentiamo sia stato poco preso in considerazione. Questo, al di là di ogni logica corporativa, stride con il buon senso e con la necessità di salvaguardare le attività produttive e l'occupazione fino ad ora tenuta artificialmente in vita dal blocco dei licenziamenti”.

La presidente degli industriali pisani ha fatto il quadro della situazione attuale: “Siamo ancora nel pieno della pandemia con la preoccupante complicazione delle varianti aggressive e molto contagiose". 

Secondo Pacini, “per evitare impatti sociali più importanti del previsto, dovrebbe essere consentito a chi, in modo inevitabile, deve muoversi per lavoro di poterlo fare in sicurezza grazie al vaccino. Andrebbe pertanto fatta un 'attenta valutazione su quelle attività che assolutamente non sono ‘remotizzabili’ e che pertanto dovrebbero avere una priorità nelle vaccinazioni anche per l'impatto positivo che portano per la sopravvivenza delle aziende”.

Sarebbe quindi utile, secondo la presidente degli industriali pisani, che le categorie economiche anche a livello regionale “venissero sentite per le indicazioni che possono dare e per cogliere la disponibilità data, anche a livello nazionale, in relazione all’utilizzo delle aziende come centri vaccinali per i collaboratori e le loro famiglie”.


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