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Cronaca sabato 20 giugno 2015 ore 14:30

Logli, la Procura di Firenze impugna la sentenza

Dopo quella di Pisa, anche la Procura generale di Firenze appella il proscioglimento nei confronti del marito di Roberta Ragusa



PISA — La Procura generale di Firenze ha appellato la sentenza di proscioglimento di Antonio Logli, pronunciata dal giudice dell'udienza preliminare del tribunale di Pisa il 6 marzo scorso.

Secondo il sostituto procuratore generale Alessandro Crin, il giudice pisano Giuseppe Laghezza avrebbe "pesantemente sottovalutato il comportamento di Logli subito dopo la scomparsa della moglie" e in particolare rileva che nella sentenza è "scarna la motivazione dedicata alla circostanza, di indubbio valore indiziante, secondo cui l'imputato, pressoché immediatamente, intimò all'amante di eliminare ogni traccia telefonica dei loro contatti provvedendo anche a cancellare le relative mail". 

Le testimonianze dei coniugi Gozi accusano l'imputato di avere avuto un veemente litigio con la moglie poco lontano dall'abitazione di famiglia. L'uomo, secondo Crini, si recò da loro "il giorno dopo con chiaro piglio inquisitorio".

Ci sarebbero po le testimonianza dell'ex domestica di Logli sull'anomalo parcheggio notturno della sua auto e sui graffi che l'uomo presentava sul volto la mattina seguente alla scomparsa. 

Tutti argomenti che secondo Crini non sarebbero stati abbastanza approfonditi o ai quali non sarebbe stata data la giusta importanza. Il comportamento di Logli nel momento immediatamente successivo alla scomparsa della moglie "risulta gravemente sintomatico della percepita urgente necessità, tra l'altro in carenza di alibi, di allontanare da sé, qualsiasi forma di sospetto che pure in quel frangente non aveva alcuna obiettiva ragione di sussistere se non per l'eventualità che qualcuno potesse testimoniare di comportamenti che il Logli, e lui solo, sapeva di aver tenuto". 

Perciò secondo la procura generale l'azione di Logli nei confronti di Gozi (il mattino seguente, unico tra i vicini di casa, si presentò da lui per mostrargli una foto della moglie) "non può che essere stata mossa dalla preoccupazione di essere stato visto dallo stesso la sera precedente".


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