Cronaca lunedì 08 giugno 2015 ore 20:54
Gozi: "Pronto a testimoniare di nuovo"

Il teste del caso Ragusa: "Inizialmente non ho detto tutto. La mia famiglia Sinti non vede di buon occhio la collaborazione con le forze dell'ordine"
PISA — "So di aver detto tutta la verità e, se mi volessero ascoltare di nuovo, sono pronto a sottopormi un'altra volta all'esame testimoniale perché non ho nulla da temere e perché è giusto che Roberta Ragusa abbia giustizia".
Lo afferma Loris Gozi in una lettera aperta affidata all'Ansa dal legale che lo assiste, Antonio Cozza.
Gozi è ritenuto il supertestimone del giallo della scomparsa della donna svanita nel nulla la notte tra il 12 e il 13 gennaio 2012.
Il marito Antonio Logli, dapprima imputato di omicidio volontario e distruzione di cadavere, il 6 marzo scorso è comparso di fronte al gup di Pisa Giuseppe Laghezza, che ha pronunciato nei suoi confronti una sentenza di non luogo a procedere.
Gozi nella lettera precisa di avere detto ai carabinieri la verità sui fatti di cui sarebbe stato testimone la notte della scomparsa della donna: "Nei miei racconti - sottolinea il teste - all'inizio non ho detto tutto perché la mia famiglia, che è di etnia sinti e non vede di buon occhio la collaborazione con le forze dell'ordine, desiderava che rimanessi fuori da questa vicenda. Però, la mia coscienza a un certo punto mi ha indotto a riferire ai carabinieri, al pubblico ministero e poi al giudice (la sua deposizione è stata cristallizzata in un incidente probatorio, ndr) quanto avevo visto e sentito quella notte, senza nascondere o tacere nulla. Non spetta a me commentare la decisione del giudice che ha prosciolto Antonio Logli, io sono pronto a testimoniare di nuovo e raccontare ciò che ho visto".
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