Politica mercoledì 18 marzo 2015 ore 18:00
Cimeli del Gioco del ponte, "serve un archivio"
Garzella ha presentato un'interrogazione con la quale chiede un elenco di questo materiale storico, raccolto a partire dal 1906
PISA — L'elenco del materiale attribuibile al Gioco del Ponte raccolto dal Museo Civico a partire dal Dicembre 1906. Ne chiede visione il consigliere comunale Giovanni Garzella.
"Il Museo Civico era il Museo della città e quindi il materiale ad esso portato e donato è di proprietà del Comune di Pisa -commenta- Perché il materiale non venga disperso, chiedo di averne l’elenco e sapere dove è conservato".
Qualcuno ha mai sentito parlare della “Croce Pisana”, del “Corriere dell’Arno”?. Oppure de “L’eco dell’era” o de “Il ponte di Pisa”? Si tratta di alcune dei periodici, per lo più settimanali, che dalla seconda metà dell’ottocento fino ai primi decenni del novecento costituivano, insieme ad un'altra decina di giornali, la stampa della nostra città. Un campionario che è stato digitalizzato e che è possibile vedere anche dal sito internet della Biblioteca Universitaria. Di tutto questo ne parla, in un due sue interrogazione, Giovanni Garzella, capogruppo in Consiglio Comunale di Forza Italia, che “sfogliando” proprio uno di questi giornali, per la precisione “il Ponte di Pisa” della fine dell’ottocento, ha “scoperto” che si era costituito un comitato cittadino per“istituire nel Museo Civico la sala destinata a raccogliere tutti quanti i ricordi del Gioco del Ponte” e che, sempre al Museo Civico, era stata donata dal Conte Mastiani nel dicembre del 1893, un gran quadro in tela del senese Francesco Vanni, anticamente posto all’altare della famiglia Mastiani nella Chiesa di San Francesco.
“Chiedo di conoscere – così scrive Garzella nelle sue interrogazione (in allegato) - l’elenco del materiale attribuibile al Gioco del Ponte raccolto dal Museo Civico a partire dal dicembre 1906 e chiedo di conoscere altresì dove attualmente si trova questo quadro donato dal conte Mastiani. Il Museo Civico era il Museo della città e quindi il materiale ad esso portato e donato è di proprietà del Comune di Pisa e al fine di verificare che questo materiale non sia disperso, chiedo di avere l’elenco dettagliato di esso e dove è conservato”.
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