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giovedì 28 marzo 2024

LA MADIA E IL CAPANNO — il Blog di Barbara Mori

Barbara Mori

BARBARA MORI - Appassionata cuoca e scrittrice per diletto, si divide rocambolescamente tra lavoro e famiglia, fornelli e PC. Crede profondamente nella necessità di ritornare progressivamente ad uno stile di vita più semplice e naturale e crede anche che questo percorso possa tranquillamente partire da una pentola sul fuoco.

Let it bee

di Barbara Mori - domenica 03 maggio 2015 ore 17:52

In un negozio di fiori artificiali mi è capitato talvolta di vedere api attirate dalla perfezione, nel colore e nella forma, di quei bellissimi cloni sintetici, ronzare e accanirsi cercando di cavarne qualcosa. L’ho sempre trovata una cosa molto buffa.

Le api e il loro stranissimo mondo. Perché le api producono miele? La loro meticolosissima organizzazione divisa in ruoli specifici si basa su criteri strettamente economici e di profitto. Quando un’operaia non è più produttiva o un fuco non più fertile vengono uccisi. Tutta la loro vita, ogni singolo gesto di ogni singola ape volto alla produzione di miele. Ma miele perché? Per chi? Evidentemente non si curano dell’enorme errore di valutazione e di sovrapproduzione rispetto al loro fabbisogno.

Le api dunque, per criteri apparentemente assurdi, ci addolciscono la vita da più di 9000 anni, contribuiscono con l’impollinazione, a mantenere l’equilibrio di un ecosistema perfetto, ci regalano il loro lavoro, la loro opera, la loro vita senza pretendere in cambio nulla.

Il primo e più grande esempio di volontariato puro, senza rimborsi spese.

In quel negozio, osservando il grande inganno subito dalle laboriose amiche, mi è anche capitato di pensare che dalla sola apparenza si ricava ben poco.

Spesso mi sono trovata di fronte a scelte di maggior profitto a discapito di un po’ della mia serenità. Spesso, rivolgendomi allo stile di vita che la società in questo momento storico ci consiglia caldamente di mantenere, ho pensato:

- Sei bello, invitante e colorato. Ma allora perché mi lasci così, con tutto lo stupore e l’ostinazione di un’ape su un fiore di plastica?

MIELE A MERENDA

Una delle cose più buone che mi ricordo mangiavo da bambina, quando in casa avevamo la stufa a legna, è la merenda pane burro e miele con le fette di pane abbrustolite direttamente sulla piastra della stufa e burro e miele che si sciolgono col calore, buonissima! D’estate invece la mia mamma spesso mi preparava la merenda mescolando yoghurt, miele e pinoli.

Ho cercato di ricreare alcune di quelle sensazioni in questo dolcetto:

per la cialda

  • 50 gr. farina
  • 1 tuorlo d’uovo
  • 50 gr. miele (qualsiasi tipo, basta che sia di buona qualità)
  • 50 gr. burro fuso

Per la farcitura

  • 150 gr. yogurt tipo greco
  • 4 cucchiaini di miele (qualsiasi tipo, basta che sia di buona qualità)
  • 1 manciata di pinoli

Mescolo gli ingredienti della cialda in una ciotola di ceramica. Lascio riposare una decina di minuti.

Su una placca foderata di carta forno metto l’ impasto a cucchiaiate abbastanza distanziate e le stendo formando 4 dischi. Faccio cuocere a 200° per cinque minuti.

Stacco le cialde con una paletta e gli faccio prendere la forma raffreddandole tra due stampini uno dentro l’altro.

Una volta raffreddate le riempio con lo yogurt, un cucchiaino di miele e una decina di pinoli.

Andate a ruba !

Barbara Mori

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