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Attualità domenica 04 dicembre 2022 ore 07:39

Oasi Santa Luce, “qui sviluppo e rispetto natura”

Riserva naturale di Santa Luce

A 30 anni dalla nascita dell’oasi Lipu l’assessora regionale Monni stila il bilancio della riserva di Santa Luce



SANTA LUCE — “La Riserva di Santa Luce rappresenta esempio di come la natura possa trovare i suoi spazi anche a fronte di importanti modifiche antropiche, ma soprattutto un esempio di collaborazione tra enti pubblici, associazionismo ed un partner privato”. A dirlo è l’assessora regionale all’ambiente Monia Monni, intervenuta all’iniziativa ‘Buon compleanno Riserva!’, organizzata a Santa Luce (Pi) dalla Lipu, la Lega protezione uccelli che dal 1992 gestisce la Riserva.

Come ricordato dall’assessora Monni, il lago di Santa Luce è nato come bacino idrico per la Solvay Chimica Italia, poi è stato rapidamente colonizzato da flora e fauna. L’area nasce nei primi anni Sessanta come bacino idrico per la Solvay Chimica Italia, ancora oggi proprietaria dell'area. Viene costruita una diga di sbarramento per la raccolta delle acque del fiume Fine e il lago che si forma viene velocemente colonizzato dalla vegetazione palustre e da numerose specie di fauna acquatica. Molti uccelli iniziano a farvi tappa nel lo spostamento fra l'Africa e l'Europa. Vi nascono prima l'oasi Lipu Santa Luce, poi l'area naturale di interesse locale Lago di Santa Luce e successivamente la Riserva naturale, prima provinciale e poi, dal 2015, regionale.

“Dato che ancora oggi le sue finalità industriali non sono cambiate, ma è mutata l’importanza naturalistica del luogo, - ha proseguito l’assessora Monni - la nostra grande sfida è coniugare nel quotidiano le esigenze industriali con la tutela dell’ecosistema. E’ una sfida globale, che ci riporta al grande tema della tutela dell’ambiente nel suo complesso e del contrasto ai mutamenti climatici”.

La riserva di Santa Luce dimostra dunque come sviluppo e rispetto per la natura sono contemporaneamente possibili, grazie al sostegno della Regione Toscana che impegna circa 100mila euro annui e al prezioso lavoro di Lipu, che gestisce la Riserva grazie ad una convenzione e che ha portato significativi risultati tra cui la realizzazione del nuovo camminamento, della cartellonistica, dei servizi igienici.

Anche la sindaca di Santa Luce Giamila Carli ha evidenziato come il lago, nonostante sia nato come bacino industriale, si sia naturalizzato alla perfezione, aggiungendo valore alla bellezza del paesaggio: “costituisce – ha detto - l’esempio tangibile di quanto le politiche virtuose riescano a trasformare la somma degli interessi singoli un interesse collettivo. La preservazione della biodiversità e dell’ambiente favorisce lo sviluppo del turismo, costituendo anche stimolo per l’educazione ambientale nelle nostre scuole”. La sindaca ha infine ringraziato la Regione Toscana, “il cui impegno ha permesso di salvaguardare la bellezza e il paesaggio”, e rivolto un apprezzamento particolare alla Lipu “che, con tenacia, in questi anni ha sempre lavorato per salvaguardare l’oasi”.

Oggi nell’ecosistema del lago vi è un una grande diversità biologica. Tra le tante specie di uccelli che vi nidificano e vi fanno sosta si trovano il Podiceps cristatus, il tarabusino Ixobrycus minutus, il germano reale Anas platyrhynchos, l'alzavola Anas crecca, il moriglione Aythya ferina. Per quanto riguarda gli insetti, rettili e anfibi sono presenze costanti e tra i molluschi spicca l’anodonta, un grosso bivalve che raggiunge anche i 10 cm di lunghezza. Tra i mammiferi sono presenti istrice, riccio, volpe, gatto selvatico.

L’importanza di questa area naturale è stata anche riconosciuta dall’Unione Europea, che la pone tra le aree delle Rete natura 2000 come Zona speciale di conservazione.


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