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Politica giovedì 07 agosto 2014 ore 15:15

Chiese in degrado e opere che spariscono

Interrogazione 5 stelle della senatrice Paglini al ministro Franceschini: "Il patrimonio storico-artistico appartiene alla collettività"



PISA — La gestione del patrimonio artistico pisano è diventata un'interrogazione parlamentare al ministro per i Beni e le attività culturali Dario Franceschini. Presentata dalla senatrice 5 stelle Sara Paglini, l'interrogazione chiede di verificare "i criteri di sicurezza e l'efficienza nella gestione e conservazione del patrimonio culturale pisano" e interroga il ministro su "quali azioni, date le gravi negligenze riscontrate, siano state messe in atto al fine di verificare i criteri di sicurezza e l'efficienza nella gestione del patrimonio culturale pisano, sia per il caso delle opere sottratte al museo nazionale di San Matteo, che per la gestione delle mura medievali di Pisa e quali azioni intenda adottare per scongiurare il ripetersi di casi simili".

Nell'interrogazione, la chiesa di Sant'Antonio in Qualquonia diventa l'esempio della "negligenza con cui è stato gestito negli ultimi decenni il patrimonio artistico della città, come emerge dallo stato di grave abbandono e degrado della chiesa, le cui tele sono state ritrovate nei depositi della Soprintendenza dopo l'intervento del Movimento 5 Stelle (10 febbraio 2014) e il caso delle due tavole fiamminghe raffiguranti La Vigilanza e La Giustizia, uscite dal Museo Nazionale di San Matteo per un restauro e ritrovate sul mercato antiquario parigino". 

Come emerge dall'interrogazione depositata dal M5S al Senato, a questa situazione si è aggiunto il recente caso della gestione delle Mura medievali, "affidate a un'associazione culturale, senza nemmeno effettuare un bando pubblico. Come ricorda l'articolo 9 della Costituzione, la Repubblica tutela il paesaggio ed il patrimonio storico-artistico della Nazione e suddetto patrimonio non è un bene privato, ma appartiene alla collettività".


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