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Lavoro lunedì 01 febbraio 2021 ore 12:48

Contagi da coronavirus sul lavoro, a Pisa 817 casi

La provincia di Pisa seconda in Toscana, stando ai dati Inail, con 817 casi di contagio in ambiente di lavoro. Due sue tre riguardano donne



PISA — Dal rapporto Inail appena presentato sul tema, emerge che i contagi da coronavirus sul luogo di lavoro a livello nazionale hanno ormai superato la soglia dei 131mila casi, 7.177 dei quali in Toscana: 5.276 sono donne (73,5%), mentre 1.901 (26,5%) sono uomini. Nella provincia di Pisa si registrano 817 casi, di cui 580 donne (71%) e 237 uomini (29%) con un’incidenza del 11,4% sul dato della Regione.

Il tema è delicato, perché si parla di infortuni sul lavoro, con tutto ciò che questo comporta anche dal punto di vista legale nei rapporti fra dipendenti e aziende. Con qualche problema burocratico che riguarda le Aziende sanitarie e il diritto alla privacy.

“L’impasse – ha spiegato l’avvocato Irene Pudda di Rödl & Partner – è dovuta al fatto che il datore di lavoro non è autorizzato a comunicare ai colleghi il nominativo di un dipendente risultato positivo. L’azienda è tenuta a fornire all’autorità sanitaria locale le informazioni necessarie perché quest’ultima possa assolvere ai compiti previsti dalla normativa emergenziale e, contemporaneamente, ha facoltà di domandare ai possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente i locali aziendali, ma è l’autorità sanitaria locale che ha la potestà di contattare i lavoratori per poi applicare le opportune misure di quarantena”.

Il rischio è che le aziende lascino operativi interi reparti o uffici con il pericolo di diffusione del virus, non solo tra i dipendenti che sono stati a contatto diretto con il soggetto contagiato, ma anche tra i loro famigliari e i conoscenti.

“Tuttavia non si può fare diversamente – ha aggiunto Pudda in proposito –. La procedura è volta a tutelare la privacy del lavoratore risultato positivo al coronavirus. Certo, come è facile immaginare, procedere alla disinfezione della postazione di lavoro, delle attrezzature utilizzate e degli spazi comuni frequentati dal dipendente, domandare ai possibili contatti stretti di lasciare cautelativamente i locali aziendali, nonché isolare o chiudere gli uffici in cui il dipendente ha lavorato garantendone allo stesso tempo la totale riservatezza è di difficile applicazione”.


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