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Spettacoli giovedì 15 maggio 2014 ore 20:49
Dal primo aereo alla tv, The Voice of Federica

Ha ancora il contratto di esclusiva, anche se il programma lo guarda dal divano. Cantare resta l'obiettivo e la famiglia il punto fermo
CASCINA — La fase finale la guarda dal divano della sua casa di Casciavola. Anche se il contratto di esclusiva di Federica Marinari con The Voice Of Italy dura ancora un paio di mesi. E anche l'euforia è la stessa di quei giorni, nonostante le manchi Milano e le ore di sonno perse per cantare.
A
qualche giorno da quella sfida persa, Federica non ha più neppure
quel velo di amarezza per non essere riuscita a vivere fino in fondo
il suo sogno. Dopo l'esclusione, Pelù l'ha rivisto e lo sente, pure
se non ha il numero di cellulare, per ovvi motivi.
“Ci sono
rimasta un po' male – confessa -, perché mi sembrava che le cose
andassero bene”. Ma se tornasse indietro, a quei giorni in cui si
andava a letto alle 4 per ricominciare alle 9, “forse non cambierei
niente. A volte ho detto che potevo essere più tranquilla, ma poi
non sarei stata me. Quella era Federica e io l'ho vissuta come so
fare. Una cosa, magari, quella sì... vorrei chiedere a Piero perché,
cosa non ha funzionato. Ma forse non servirebbe e quindi rifarei
tutto così”.
Perché il programma è anche tv e sono tante le cose in gioco, oltre alla voce o alle capacità. E in ogni gara c'è chi arriva primo e chi, invece, no. Anche se sono tutti bravi e capaci allo stesso modo. Quando è tornata a casa, il suo paese l'ha accolta con uno striscione e tanto chiasso, come piace a lei. Abbastanza per far passare ogni amarezza.
Non sta ferma un secondo, Federica. Non solo perché ha 20 anni. Addosso ha l'energia di chi vuole spaccare il mondo, di chi non ce la fa ad avere un posto fisso, anche se per lei la sua famiglia sarà sempre un punto fermo. Quel babbo che l'ha cresciuta a Litfiba mentre la mamma le propinava Raf. E ai quali, insieme, poco prima di salire per la prima volta sul palco di The Voice aveva detto: “Se si gira, sto con Carrà”. Anche se poi non ce l'ha fatta a resistere al richiamo del toscano Pelù.
E lei, per tutta risposta, ha la Pausini come costante della sua vita: era di Laura la prima canzone cantata in pubblico (quando Federica aveva solo 13 anni, ma già da un anno aveva deciso che cantare sarebbe stato il suo lavoro, oltre che la sua vita). Ma canticchia la Pausini anche quando le chiedi qual è la canzone che la rappresenta o quella che, ovunque sia, le ricorda casa: “Sai quando sei in Russia, per esempio e leggi 'Pizza'. Poi ti siedi e la guardi, ma pensi che a casa non sarebbe stata così”.
Sorride, quando la chiama la sua “nota stonata” e ricorda i primi tempi, quando tutti le dicevano che aveva lo stesso timbro della Pausini.
Sul
primo aereo, Federica c'è salita a 16 anni e non è mai più scesa, tanto che pure i genitori sono stati costretti a rassegnarsi.
Ha cantato sui palchi di tutta Europa, ma alla notorietà non c'è
ancora abituata. Lo capisci incontrandola alla stazione di Pisa: è
lì, capelli raccolti, in chiodo e sneakers, circondata
di gente. È quasi imbarazzata quando ammette di non riconoscere
quelle persone, anche se le saluta come si fa con uno vecchio amico.
Poi capisce che sono fan, che l'hanno sentita cantare, anche in tv.
“La gente mi fissa ma io non mi rendo conto. Penso sempre che è
qualcuno che conosco ma del quale non mi ricordo. È una bella
sensazione, alla quale non sono abituata”. Anche se i primi
autografi li ha già firmati. "A
bambini, in un centro commerciale. Vale lo stesso?"
Non lo
dice per dire. Lo capisci quando la vedi con le maniche
rimboccate e un foulard intorno alla gola, intenta a lavorare duro, disposta a prendere quello che viene e
a proteggere quella voce che a volte la preoccupa e che è gran parte
degli strumenti del suo mestiere, in quella cassetta dove non c'è
troppa esperienza, forse, ma nella quale c'è una grande curiosità e
voglia di imparare, senza mai smettere di divertirsi. Pronta a prendere quel che verrà, pur che comprenda cantare. "Io
voglio cantare: come si fa a essere stanchi se si canta?
Anna Dainelli
© Riproduzione riservata
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