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Politica sabato 12 dicembre 2020 ore 09:42

Piano strutturale Pisa-Cascina, dibattito acceso

Andrea Ferrante e Maurizio Nerini

Per Ferrante "è un insulto al buon senso, che non serve alla Città e fa danni gravi". Nerini (Fdi) replica: "Noi realizziamo i vostri sogni"



PISA — Il 10 Dicembre si sono chiusi i termini per la presentazione delle osservazioni sul Piano Strutturale Intercomunale Pisa-Cascina, che la giunta pisana ha adottato ed è ora pronta a portarlo in consiglio comunale. Ma le polemiche non mancano, tanto da Cascina - dove nel frattempo l'amministrazione è tornata al centrosinistra - quanto da Pisa.

"Come ha accuratamente fatto notare la neo assessora comunale di Cascina Irene Masoni - ha commentato Andrea Ferrante, coordinatore dell'area Pd di Piazza Grande -, si tratta di un piano scritto frettolosamente, senza adeguati studi preliminari. Le carenze vanno dalle analisi demografiche, a quelle infrastrutturali e della mobilità, fino a quelle geologiche e idrauliche. Una bella pagella! In una cosa sola il piano si distingue, invertendo malamente una rotta virtuosa segnata fin dal 2008 dalle amministrazioni di centrosinistra: l’abnorme aumento delle superfici edificabili e del consumo di suolo. Qualcosa di cui certamente le comunità ed il territorio non hanno bisogno, dato che ad oggi non sembra verosimile nemmeno la saturazione degli spazi edificabili già previsti".

Ferrante segnala che il piano prevede "Un milione di metri quadri di nuove costruzioni, 160 campi da calcio!" "In un’epoca in cui ormai a tutti è chiaro che il fronte dello sviluppo è la tutela del nostro ambiente di vita, e non la sua mercificazione, si tratta di un vero affronto al buon senso - commenta ancora il coordinatore di Piazza Grande -, in contraddizione radicale con tutte le previsioni demografiche. Uno slancio edificatorio progettato peraltro senza alcuna cura per l’adeguatezza delle aree ad uso pubblico, con una previsione di standard assolutamente insufficienti. Così si prenota un abbassamento significativo della qualità della vita".

"Viene voglia poi di soffermarsi su alcune chicche - scrive ancora Ferrante -. A partire dai doppioni, come la previsione di una seconda area per la costruzione di una cittadella congressuale, che si aggiunge a quella già esistente e non abrogata. O come quella di un nuovo ed inutile parcheggio scambiatore su Via delle Cascine, un mostro in un’area fragile fra il Parco e la Torre che la Città difende da decenni, che andrebbe a sovrapporsi a quello comunale già esistente in via Pietrasantina, già ora immediatamente espandibile senza consumo di suolo. A chi dovrebbe servire una cosa così irragionevole? Sulla stessa area, piuttosto martoriata nel piano proposto, insisterebbe anche la previsione a ovest dell’Aurelia di 30.000 mq destinati a funzione industriale/artigianale; ancora in zona agricola, in stretta connessione con il Parco e in prossimità del Sito Unesco. Peraltro, una previsione che si inserisce in un piano che propone già un discutibile ed immotivato ampliamento delle aree edificabili nell’area Produttiva Pisa-Cascina, con tanto di nuove GSV, grandi strutture di vendita: proprio un bel lavoro!"

"Stranamente - osserva ancora l'esponente del centrosinistra -, l’ambito in cui la fervida intraprendenza della destra pisana si spegne è proprio quello degli alloggi di edilizia residenziale pubblica, per cui si prevede solo che sia realizzata una “ricognizione delle aree di margine per individuare i contesti idonei”. È un modo elegante per dire “nulla”. Forse si pensa di suggerire di andare a vivere altrove a chi dovesse finire in difficoltà, magari per questa maledetta crisi".

In conclusione, da Ferrante arriva l'annuncio di una dura battaglia: "Questo Piano mostra una volta di più che chi governa Pisa non pensa ai suoi cittadini, alle loro necessità, alla qualità del loro vivere e del territorio che li ospita, alla sua dotazione con le infrastrutture che servono a uno sviluppo sano e non alla speculazione. Una ragione in più per intensificare l’opposizione a questa Giunta e chiamare le forze sane della Città a costruire un’alternativa".

Di tutt'altro avviso Maurizio Nerini, consigliere comunale di Fdi-Noi adesso Pisa e presidente della 1a commissione, che definisce di natura politica le critiche rivolte al Piano Strutturale Intercomunale Pisa-Cascina.

"La nuova giunta rossa di Cascina forse non ha valutato l’impatto sulla vita dei suoi concittadini quando ventila azioni autonome - osserva Nerini -, Pisa è stata da sempre capofila del PS, non ha la leadership a caso, anche nella fallita esperienza con gli altri comuni era l’unica struttura che aveva fatto tutti passi possibili nei tempi giusti. Risulta quindi sciocco pensare che si sia arrivati ad un PS Pisa-Cascina solo per “vicinanza politica” e altrettanto sciocco è pensare di far saltare il banco ora che questa vicinanza non c’è più, ma i tecnici cascinesi questo lo sanno bene".

"Poi dicevo arrivano le posizioni politiche - prosegue il consigliere di maggioranza - che purtroppo spesso non sanno valutare bene i documenti espressi, spero solo che non arrivino centinaia di stucchevoli osservazioni in fotocopia come per la Variante Stadio. A sollevarle sono i soliti comunisti, gli ultimi rimasti sulla terra a parte i cinesi, ex amministratori alla Fontanelli che hanno contribuito a rendere per certi versi invivibile la nostra città e ora vorrebbero trovare le soluzioni. Nel farlo prendono dei granchi notevoli: loro avevano pensato di costruire un nuovo stadio su terreni agricoli e noi riportiamo quei terreni ad essere agricoli, sul consumo di suolo non c’è partita".

"Sulla mobilità - conclude Nerini - con tutto quello messo in campo sotto la guida del Prof. Dringoli con piste ciclabili (fatte e da fare), tramvia, rapporti con FS e nuovi ponti, non sono in grado di andare oltre a dire che non si devono fare parcheggi scambiatori… sono quelli che servono per la città, quelli che aspettiamo da decenni che non sono stati in grado di fare, quelli che faranno fare con l’intermodalità un salto di qualità alla vita di Pisa evitando un pendolarismo che è stato creato da questi signori. Lezioni da chi non legge nemmeno gli studi sulla mobilità, da chi ha ingessato per due decenni la città con il “progetto delle caserme” addirittura citato oggi che doveva essere la panacea, ma che è fallito miseramente, non ne vogliamo. Noi realizziamo i vostri sogni".


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