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Attualità giovedì 03 novembre 2022 ore 18:30

600 milioni in progetti per la sicurezza dell'Arno

A 56 anni esatti anni dalla disastrosa esondazione il presidente della Regione fa il punto sui progetti 'aperti' in tema di sicurezza idraulica



PISA — Il ricordo dell'esondazioni dell’Arno del 4 Novembre 1966 pesa ancora sulla storia della Toscana. Domani, a 56 anni esatti dall'alluvione che colpi Pisa e Firenze, a Firenze è in programma una tavola rotonda a Firenze in Palazzo Sacrati Strozzi, sede della giunta regionale.

E proprio sulla sicurezza idrauliaca ha fatto oggi il punto il presidente della Regione Eugenio Giani, che ha parlato di progetti 'aperti'  - cioè in via di progettazione, con lavori in corso o con lavori conclusi ma ancora non del tutto rendicontati  - per 600 milioni di euro.

“I fatti - ha detto il governatore - ci hanno dimostrato l’efficacia di interventi strutturali come la realizzazione della diga di Bilancino, della cassa di espansione di Roffia, dello Scolmatore. Basta ricordare il 2019, quando proprio la cassa di Roffia, appena ultimata, salvò Pisa dall’esondazione dell’Arno”.

I 600 milioni impegnati per la realizzazione degli interventi di messa in sicurezza del fiume Arno derivano da finanziamenti sia regionali che di provenienza statale (Ministeri e Dipartimento di Protezione Civile). Il direttore del settore Difesa del suolo e Protezione civile della Regione Toscana, Giovanni Massini, ha inoltre ricordato che nel prossimo futuro sono previste ulteriori risorse per gli interventi previsti dal Pnrr (60 milioni, già assegnati alla Regione Toscana), oltre a 30 milioni del Por e 32 milioni del Ministero dell’Ambiente. Si stima dunque che nel corso dei prossimo 12 mesi possano essere finanziati ulteriori 120 milioni di interventi.

Attualmente i principali interventi in previsione, in corso d’opera o di recente realizzazione lungo l’asta dell’Arno sono: Diga di Levane, le casse di espansione nell’area di Figline Incisa (‘Pizziconi 1’, inaugurata a maggio 2021, ‘Pizziconi 2’ , in corso di realizzazione, Restone, in fase di gara d’appalto, Prulli e Leccio), l’adeguamento del ponte Pian dell’Isola, le casse di espansione dei Renai (fine lavori prevista entro il 2023), di Fibbiana e di Cerreto Guidi, gli interventi sullo Scolmatore (1° lotto da 15 milioni concluso nel 2017, 2° lotto da 14 milioni di prossima realizzazione), le 12 briglie del Project sull’Arno. Previsto inoltre il Progetto Sieve, con la risagomatura del fiume Sieve alla confluenza con l’Arno e nuove casse di espansione.

Interventi sulla rete fluviale che si aggiungono a quelli sull’Albegna, sul Serchio e sul Carrione: "La Toscana sta lavorando ovunque sulla difesa del rischio idraulico ed idrogeologico e oggi un evento meteo ‘tradizionale’ come quello che provocò l’esondazione del 1966 sarebbe prevedibile e in qualche modo gestibile. Restano invece difficili da prevedere e affrontare eventi nuovi, come le cosiddette bombe d’acqua, ma stiamo operando su più fronti proprio per farci trovare pronti”.


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