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Lavoro mercoledì 22 giugno 2022 ore 17:00

Aeroporto Galilei, verso lo sciopero del 25 Giugno

L'Aeroporto di Pisa "Galileo Galilei"

I lavoratori di Toscana Aeroporti chiamati dai sindacati ad incrociare le braccia, così come i dipendenti di Ryanair e altre compagnie low cost



PISA — I lavoratori di Toscana Aeroporti e Toscana Aeroporti Handling sono chiamati allo sciopero per sabato 25 Giugno, giorno in cui sono previsti anche scioperi di 24 ore a livello europeo per piloti e assistenti di volo Ryanair (compresa Malta Air e la società CrewLink), Easyjet e Volotea, con la richiesta di assunzioni e migliori condizioni contrattuali.   

Per quando riguarda l'aeroporto Galilei di Pisa, sono le rappresentanze sindacali aziendali (Filt-Cgil, Fit-Cisl, Uiltrasporti. Ugl-Ta e Usb-Lp) a spiegare le ragioni dello sciopero programmato per 4 ore, dalle 11 alle 15 di sabato 25 Giugno.

"La situazione del trasporto aereo è critica in molti paesi europei - scrivono dalla Rsa -, dove aeroporti e compagnie aeree sono in difficoltà nel gestire gli alti flussi di passeggeri che cercano di recuperare il tempo perduto negli anni delle restrizioni. L’inversione di tendenza della domanda è stata rapida e impetuosa, superando anche le aspettative più ottimistiche. La sola Lufthansa provvederà a cancellare nel mese di Luglio più di 900 voli per la mancanza di assistenza aeroportuale. Questo solo per dare un'idea. La chiamano “bolla di ripartenza”, che ha condotto il livello del traffico passeggeri nel mese di Aprile a oltre l’80% dei livelli pre-Covid".

"Non fa eccezione l’aeroporto di Pisa - prosegue la nota delle organizzazioni sindacali -, dove alle dinamiche suddette si aggiungono le responsabilità aziendali da noi evidenziate nell'attuale mobilitazione, che porterà ad una prima azione di sciopero sabato 25 Giugno (non a caso in concomitanza con lo sciopero europeo di Ryanair) ed allo sciopero dello straordinario di un mese. Le carenze di organico sono state evidenziate dalle organizzazioni sindacali con largo anticipo, proprio in vista di una stagione estiva che si preannunciava sopra le aspettative.
Avevamo ragione, visti gli attuali livelli di traffico, inferiori di appena il 10% a quelli del 2019. Risultato? Ad oggi non sono stati ancora inseriti i lavoratori stagionali in nessun settore, scaricando su chi è in forza un carico di lavoro enorme che non consente di operare con la giusta concentrazione ed in sicurezza, sempre a rischio di venir meno alle condizioni di safety nelle operazioni". 

"Addirittura - segnalano ancora i sindacati - non si è ritenuto necessario intervenire nel settore operaio di Toscana Aeroporti Handling, nel quale non sono previsti ingressi di lavoratori stagionali, ma che nel frattempo è chiamato spesso ad operare anche per l’handler concorrente! Tutti, dai capi turno fino ad arrivare ai part-time ed agli stessi passeggeri, stanno vivendo una situazione di disorganizzazione lavorativa ed abbandono che si tocca con mano tutti i giorni. Evidentemente le Aziende in questi mesi sono state più attente a massimizzare i benefici della cassa integrazione il più a lungo possibile, invece di pensare a come gestire l'imminente Summer. Non sono stati fatti seri investimenti sui mezzi e sulle
attrezzature
e non esiste (e non è mai esistito) un sistema di controllo degli accessi e dei flussi passeggeri all'interno della struttura aeroportuale, del tutto inadeguata ai livelli di traffico tipici degli ultimi anni".

"In attesa dei famigerati investimenti - concludono dalla Rsa del Galilei - tutto si scarica sui lavoratori, che in più sono sottoposti anche all'odioso fenomeno delle aggressioni (verbali e fisiche) che si verificano sempre più frequentemente in aeroporto. Tutto questo è inaccettabile! E' quel “far west” che abbiamo denunciato fin dall'inizio della vicenda della liberalizzazione dell’handling e che ha devastato tutto il settore aeroportuale italiano. La liberalizzazione ha abbassato il livello complessivo delle condizioni di lavoro e del servizio offerto all'utenza. Questo è sotto gli occhi di tutti e bisogna che gli Enti preposti (Ministero, Enac, Prefettura) intervengano tempestivamente e su vasta scala per evitare che la situazione degeneri ulteriormente. Ci chiediamo cosa debba succedere prima che qualcuno intervenga! Intanto le organizzazioni sindacali lavoreranno per la riuscita dello sciopero del 25 Giugno, per dare voce a
chi in aeroporto ci lavora e rimettere al centro la dignità e la sicurezza dei lavoratori".

Sulla situazione vissuta dai lavoratori del Galilei non mancano le prese di posizione dalla politica, in particolare dal centrodestra.

Elena Meini, consigliera regionale della Lega, chiede invece spiegazioni a Toscana Aeroporti "che pare non abbia valutato con la giusta misura, come una crescita dei passeggeri, avrebbe necessariamente comportato il dover rimpinguare gli organici.”. “Con personale non in linea con le attuali esigenze - ha argomentato Meini - è chiaro che gli utenti non possano essere adeguatamente supportati nelle normali incombenze aeroportuali, scatenando, quindi, talvolta le proteste degli stessi viaggiatori contro gli incolpevoli lavoratori".

Per Giulia Gambini, capogruppo in consiglio comunale per Fratelli d'Italia, le responsabilità di Toscana Aeroporti sono invece piuttosto chiare. "Ad oggi mancano ancora gli importanti investimenti strutturali che il Galilei attende da anni - sottolinea l'esponente di Fdi -, a partire dalla realizzazione del nuovo terminal che consentirebbe finalmente di gestire il traffico aereo e i flussi che gravitano sullo scalo con efficienza, mettendo in grado i lavoratori di garantire il servizio all'altezza del ruolo che il Galilei merita di svolgere tenuto conto degli importanti numeri di passeggeri che vi transitano e che attualmente hanno raggiunto i livelli del 2019 precovid". 

"Quelli che il Galilei attende da anni e che sarebbe stato opportuno eseguire nella fase di stasi del traffico aereo - prosegue Gambini - sono interventi necessari ed urgenti perché è chiaro che la struttura del Galilei si mostra inadeguata ed insufficiente al servizio di livello che è chiamata a svolgere. Abbiamo visto l'inizio del cantiere al Galilei in pompa magna ma ad oggi tutto sembra essersi fermato salvo gli interventi che erano di competenza del Comune. Non dimentichiamo però che chi gestisce lo scalo ha beneficiato di un finanziamento di soldi pubblici di 10 milioni di euro finalizzati al mantenimento del livello occupazionale e ha recentemente approvato, scelta inopportuna e prontamente stigmatizzata da un punto di vista morale e sociale, di distribuire 7 milioni di dividendi, con il voto contrario del Comune di Pisa socio pubblico. A questo tipo di scelte la società avrebbe dovuto anteporre la valorizzazione dello scalo e la tutela dei lavoratori, molto dei quali ricordiamo sono precari da moltissimi anni". 

"Mancano inoltre gli investimenti legati al personale e le scelte prese fino ad oggi dalla società TA sono in controtendenza - conclude Gambini -: al posto dell'implementazione e del potenziamento si va verso l'esternalizzazione del settore handling e non si va ad intervenire per colmare le carenze di personale, criticità queste che oltre a riflettersi negativamente sulle condizioni dei lavoratori vanno anche a pesare sulla qualità del servizio con gravi rischi per la sicurezza. Se davvero si vuole che lo scalo di Pisa cresca e assuma finalmente la posizione di rilievo e centralità del sistema aeroportuale toscano che si proclama a gran voce si deve avere la responsabilità di invertire immediatamente la tendenza, agendo sulle politiche occupazionali e lavorative e sulla struttura perché altrimenti si continuerà a lavorare a favore degli scali delle regioni limitrofe che fino ad oggi hanno beneficiato dell'atteggiamento di inerzia ed immobilismo nei confronti dell'aeroporto di Pisa che ha origini lontane a partire dalla scellerata decisione di privatizzazione".


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