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Attualità giovedì 17 gennaio 2019 ore 15:34

Pisa aiuta i bambini di Aleppo

Raffaella Bonsangue e Alessandro Monteduro

Solidarietà internazionale, Pisa prima città in Italia ad aiutare i bambini di Aleppo. Il resoconto del progetto “Una goccia di latte”



PISA — Il Comune di Pisa è stato il primo Comune in Italia ad aderire con un contributo di 26.500 euro, al progetto di solidarietà “A drop of milk” (Una goccia di latte), promosso dalla Fondazione “Aiuto alla Chiesa che Soffre” (ACS).

«Ringrazio il Comune di Pisa, in particolare la vicesindaco Bonsangue - dice il direttore di ACS Italia, Alessandro Monteduro-, per la sensibilità dimostrata. Il nostro progetto in Siria è vitale soprattutto per quei cristiani che, dopo aver sofferto la guerra, oggi patiscono la miseria. In questi sette anni e mezzo di conflitto centinaia di migliaia di cristiani hanno lasciato la Siria e se nessuno li aiuterà altri dovranno dire addio alla loro terra».

Aleppo è una delle più antiche città del mondo, con oltre 5000 anni di storia, dal 1986 è Patrimonio Unesco dell’Umanità ma non per questo è stata risparmiata dalla guerra. Sebbene sia tornata l’acqua in molte zone, manca ancora l’energia elettrica, erogata solo alcune ore del giorno. La comunità cristiana che nel 2012 era di 120mila persone è ora ridotta a 35mila. Da gennaio 2017 il progetto “A drop of milk” riesce ad assicurare in città la prima alimentazione per bambini sotto i dieci anni e latte speciale per neonati, con l’obiettivo di fornire a circa 2.850 bambini al di sotto dei dieci anni di età, dei quali 220 neonati, appartenenti a 1.500 famiglie cristiane, il latte anche in polvere, alimento fondamentale per la loro crescita.

«Abbiamo voluto dare un contributo ad un progetto concreto – ha detto la vicesindaco e assessore alla cooperazione internazionale, Raffaella Bonsangue - che porta aiuto a chi sceglie di rimanere a casa propria, a rischio della propria esistenza, pur di continuare a testimoniare una fede e una cultura. Sebbene il nostro sia un piccolo sostegno è comunque nella direzione di dare una prospettiva per garantire un futuro alle nuove generazioni di quella parte del mondo, da cui derivano anche le nostre radici cristiane».

“Aiuto alla Chiesa che Soffre” (ACS) è una fondazione di diritto pontificio nata nel 1947 per sostenere la Chiesa in tutto il mondo, in particolare dove è perseguitata. L’Opera è stata fondata dal monaco olandese Padre Werenfried van Straaten, per aiutare i quattordici milioni di sfollati tedeschi – di cui sei cattolici – in fuga dall’Europa Orientale dopo la ridefinizione dei confini della Germania. In pochi anni il sostegno di ACS ha raggiunto America Latina, Asia e Africa, ed oggi la fondazione pontificia realizza oltre 6.000 progetti umanitari e pastorali l’anno in 146 paesi nel mondo. Ha 23 segretariati nazionali, tra cui l’Italia. Nel 2011 viene “premiata” da Papa Benedetto XVI con l’elevazione a fondazione pontificia. L’entità delle donazioni effettuate dai 600mila benefattori ACS nel mondo continua ad aumentare per raggiungere nel 2015 la cifra record di 123 milioni di euro. Negli ultimi anni la fondazione ha sostenuto in modo sempre più considerevole e costante progetti di assistenza ai rifugiati cristiani, specie in Siria e in Iraq dove dal 2011 ad oggi ha finanziato progetti per circa 45 milioni di euro.


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