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Lavoro mercoledì 25 novembre 2015 ore 12:18

Percezione di alta illegalità delle imprese pisane

Il 19 per cento delle aziende vede reale ed esteso il problema della contraffazione e dell’abusivismo, l’usura si ferma al 5%



PISA — L'illegalità nel sistema economico altera le regole del gioco e distorce il mercato, svilendo il lavoro, mortificando gli investimenti, distruggendo la proprietà intellettuale, ostacolando il credito, intimidendo la libertà di impresa. I dati di un’indagine condotta dalla Camera di Commercio di Pisa lo scorso luglio intervistando un campione di 400 imprese della provincia nell’ambito dell’Osservatorio sull’accesso al credito, segnalano la presenza, talvolta rilevante, di alcuni fenomeni illeciti che interessano la nostra economia: usura, contraffazione e abusivismo commerciale.

Nonostante le storie di usura parlino di giri d’affari ingenti difficilmente imputabili alle sole vittime che hanno denunciato, il numero di denunce all’autorità giudiziaria risulta molto esiguo (appena 13 dal 2010 al 2013 a Pisa). L’indagine condotta dalla Camera di Commercio, conferma che questo fenomeno non è particolarmente allarmante nella nostra provincia: la quota di imprese che ritengono il fenomeno usura “reale ed esteso” passa dall’8% del 2013 al 5% del 2015. Valori leggermente superiori alla media, nel 2015, si registrano tra le aziende del Commercio e turismo e degli Altri servizi che raggiungono il (7%) mentre per Agricoltura, Edilizia e Industria il fenomeno parrebbe praticamente assente, almeno nella sua accezione più preoccupante.

Sul fronte della difficoltà finanziaria, al contrario, fa suonare un campanello di allarme il numero delle imprese segnalate alla centrale dei rischi, cioè quelle che non riescono a far fronte ai propri impegni con gli istituti di credito e quindi maggiormente sottoposte al rischio usura: secondo i dati della Banca d’Italia, sono passate dalle quasi 2mila unità del 2009 alle 3.401 di fine giugno di quest’anno.

La crisi ha dato una spinta ai fenomeni della contraffazione perché nelle fasi di recessione il consumatore può essere spinto a cercare di ottenere prezzi inferiori rinunciando al canale distributivo regolare. Negli ultimi sette anni (2008-2014) in provincia di Pisa ci sono stati 766 sequestri di prodotti contraffatti, vale a dire quasi 5,7 milioni di pezzi per un controvalore che supera i 33milioni di euro. I dati dell’indagine mettono in evidenza come il 19% delle aziende pisane ravvisi la presenza “reale ed estesa” del fenomeno. Tra queste, la percezione più elevata (30%) è riscontrata tra gli operatori del settore Commercio e turismo (dettaglianti, ristoratori, albergatori ed altri servizi turistici). Forte, pur su livello più contenuti, anche la percezione nell’Industria (qui la percentuale si assesta al 14% delle aziende) seguita dall’Agricoltura (un discreto 12%, riconducibile verosimilmente alle frodi alimentari) e dagli Altri servizi (10%).

L’abusivismo commerciale va a braccetto con la contraffazione. I dati dell’indagine segnalano come 19 imprese su cento ritengano presente questo comportamento. Pesa probabilmente, su questi risultati, anche il cosiddetto abusivismo "legalizzato": vale a dire la concorrenza da parte di alcuni regimi agevolati, come le fiere, le sagre, le feste di paese, i mercatini vari, ecc.. Passando ai settori, valori sopra la media, in ragione della maggiore esposizione al fenomeno, si registrano per il Commercio ed il turismo (25%). Quote rilevanti, il 18%, anche per le aziende operanti nell’Edilizia e nell’Agricoltura dove il lavoro nero gioca senz’altro un ruolo non secondario sull’opinione degli imprenditori.

“I dati dell’indagine – afferma il presidente della Camera di Commercio di Pisa Valter Tamburini - segnalano come gli imprenditori pisani percepiscano, talvolta anche in modo rilevante, la presenza di fenomeni illeciti. La Camera di Commercio lavora da tempo, in sinergia con le associazioni di categoria e le Istituzioni del territorio, per contrastare e prevenire l’illegalità in tutte le sue manifestazioni. Per combattere l’abusivismo nella mediazione immobiliare e fornire ai cittadini idonei strumenti di verifica e controllo, a breve firmeremo un apposito protocollo con le associazioni imprenditoriali e dei consumatori mettendo a disposizione uno sportello a cui chiunque potrà segnalare situazioni di irregolarità presunta. Sulla contraffazione – prosegue Tamburini - lo sforzo della Camera si concentra sull’educazione alla legalità dei giovani con seminari informativi ed incontri presso le scuole superiori. Quanto al fenomeno dell’usura – conclude Tamburini - da alcuni anni la Camera fa parte di una rete di sportelli dedicati all’ascolto e al sostegno dei soggetti che versano in situazioni di disagio originate da motivi economici.”


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