Attacco hacker al Comune, "troppe ombre"

Il consigliere Sofia chiede chiarezza, “I cittadini meritano risposte, non silenzi e rassicurazioni vaghe”. Dati sensibili a rischio

PISA — A oltre un mese dall’attacco informatico subito dal Comune di Pisa, le polemiche non si placano. A denunciarlo è Luigi Sofia, capogruppo di Sinistra Unita per Pisa - AVS, che accusa l’amministrazione di non aver fornito spiegazioni puntuali e trasparenti su quanto accaduto il 10 Maggio. Quel giorno il gruppo ransomware “Nova” ha colpito i server comunali, esfiltrando e diffondendo in rete dati personali e sensibili di cittadini e dipendenti.

“È inaccettabile – ha dichiarato Sofia – che non si sappia ancora nulla in modo ufficiale sulla notifica al Garante della Privacy né sulle modalità con cui si sta informando la cittadinanza”. Secondo quanto previsto dal Regolamento Generale sulla Protezione dei Dati (GDPR), entro 72 ore dal momento in cui si ha conoscenza della violazione deve essere presentata una segnalazione al Garante. Inoltre, se l’incidente comporta rischi elevati per i diritti delle persone, è obbligatoria una comunicazione chiara anche agli interessati.

Sofia lamenta una gestione poco trasparente dell’intera vicenda. “Di fronte a un attacco così grave – ha commentato – non bastano formule di circostanza. I cittadini devono sapere se i loro dati sono stati protetti e che misure siano state adottate per ripristinare la sicurezza informatica del Comune”. Per l’esponente di opposizione, ogni ritardo equivale a una violazione della fiducia pubblica.

Il consigliere conclude con un appello a rompere il silenzio, “Chi pensa di archiviare tutto con una nota tecnica si sbaglia. Pisa merita verità, chiarezza e sicurezza. Non si può giocare con la privacy delle persone”.

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